Accordi dolorosi, ma ora non c’è più tempo

23 luglio 2014

Gli accordi tra Alitalia e i sindacati per l’alleanza con Etihad “prevedono conseguenze dolorose” ma per la compagnia italiana “non ci sono dilazioni possibili, non ci sono altre strade, non c’è più tempo”. Lo afferma l’amministratore delegato Gabriele Del Torchio in una lettera ai dipendenti, sottolineando che “non abbiamo alternative, ma abbiamo invece davanti un’opportunità vera che l’accordo con Etihad ci offre. Dopo settimane, mesi di duro lavoro, siamo ormai a un passo dal punto di svolta per Alitalia. È un punto di svolta perchè ci può aprire le porte sul futuro, ma è anche un punto di non ritorno”.

“Tra le condizioni imprescindibili – spiega l’ad in una comunicazione firmata anche dal presidente Roberto Colaninno – richieste dalla compagnia degli Emirati per entrare in Alitalia ce ne sono tre che riguardano direttamente o hanno impatti sulle persone e che si devono realizzare prima del loro investimento: raggiungimento degli obiettivi di costo 2014, dimensionamento dell’organico in linea con il piano disegnato, clima non conflittuale per i prossimi anni”.

“Nonostante i tentativi dei giorni scorsi – aggiunge Del Torchio – di ratificare quanto condiviso, oggi, a due giorni dalla scadenza che può decretare l’ingresso o meno di Etihad in Alitalia siamo in una situazione difficilissima, che rischia di vanificare tutto quello per cui abbiamo duramente lavorato fino ad ora e soprattutto di negare a questa compagnia e a tutte le sue persone un futuro”. 

Tra i lavoratori ci sarà un referendum sui risparmi e, conclude Del Torchio, “è naturalmente un passaggio positivo, ma abbiamo bisogno che la risposta ci arrivi entro venerdì 25 alle 9, quando inizierà l’assemblea dei soci”. Un’assemblea che dovrà dare “l’approvazione del contratto con Etihad, ancora in via di definizione”. 

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