Al via confronto interno su rinnovamento, pressing su Berlusconi

Al via confronto interno su rinnovamento, pressing su Berlusconi
Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi e il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani
25 giugno 2018

Modi diversi ma un’unica richiesta. Berlusconi batta un colpo, dia il via libera ad un profondo rinnovamento nel partito. Nei giorni scorsi era stato l’ex presidente del Consiglio ad annunciare in una lettera al ‘Corriere della sera’ novita’ a breve. Lo schema allo studio resta sempre lo stesso: un comitato operativo con la presenza dei capigruppo, probabilmente degli ex capigruppo, di qualche esponente di peso come Mara Carfagna e Giovanni Toti; la nomina di Antonio Tajani a vicepresidente, l’apertura all’ingresso di nuove leve soprattutto tra i giovani; un rafforzamento della squadra social; un nuovo organismo sul modello dei vecchi dipartimenti; l’individuazione in Adriano Galliani come una sorta di coordinatore nazionale ma senza ruoli ufficiali.

L’ex premier ci sta ragionando, attento a non prestare il fianco a chi intende alimentare il dissenso interno. Ma intanto e’ partito il pressing dei ‘big’ (e non solo) per far si’ che – parole di Mariastella Gelmini – FI torni ad essere la forza trainante della coalizione. La capogruppo alla Camera parla di “congressi territoriali”, si dice sicura che sara’ proprio Berlusconi, dopo i ballottaggi, a dare “un segnale di rinnovamento”. Cerca di mediare tra Toti (a meta’ luglio il governatore radunera’ il ‘fronte dei sovranisti’ in una kermesse che si chiamera’ ‘Liguria d’autore’ e alla quale ha invitato anche Matteo Salvini e Marine Le Pen) che chiede una ristrutturazione profonda per evitare altre fughe “e non una semplice pennellata” di un palazzo dalle “mura lesionate”. In realta’ l’obiettivo del Cavaliere per ora e’ solo quello di mettere in sicurezza le fondamenta della casa, poi a settembre sara’ il momento di tirare le somme.

Chi pensa ancora a strumenti come le primarie ha sbagliato partito, il ragionamento che nei giorni scorsi il Cavaliere faceva con i fedelissimi. A scontrarsi con Toti (“Io ci voglio mettere la faccia e il cuore”, dice anche il governatore) e’ la Carfagna, che gli ricorda come “molti di noi sono stati cooptati” da Berlusconi e lo invita a non dare lezioni. Ma anche la vice presidente della Camera fa capire di aspettarsi qualche novita’: “Forza Italia ha bisogno di essere ripensata, rilanciata e ristrutturata e va evitato che a decidere la linea politica siano persone spesso senza alcuna legittimazione popolare”. E rimarca la validita’ del modello meridionale “dove e’ Forza Italia e non la Lega a trainare la coalizione”.

Il partito si divide: Deborah Bergamini, per esempio, si schiera con Toti, anzi gli chiede di fare “un passo avanti”, di esercitare la sua leadership. “Serve un confronto schietto”, rilancia Renata Polverini. Ognuno, a partire da Carfagna e Gelmini, riconosce le doti di leader di Berlusconi, sottolinea che e’ lui il punto di riferimento. Ma sotto traccia quasi tutti tra deputati e senatori invocano un rilancio. Un pressing al quale Berlusconi dovrebbe rispondere presto dando seguito allo schema gia’ disegnato. Ma – assicurano fonti parlamentari azzurre – rivoluzioni non ce ne saranno. E allora le tensioni interne con chi invoca assemblee o un partito unico con la Lega potrebbero aumentare.

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