Al via i saldi estivi, budget a 220 euro. Un italiano su tre è indeciso

Al via i saldi estivi, budget a 220 euro. Un italiano su tre è indeciso
1 luglio 2017

Da oggi, sabato 1 luglio, partono in tutta Italia i saldi estivi. Un italiano su tre è ancora indeciso, soprattutto per ragioni economiche, se partecipare o meno alle vendite di fine stagione estive che si apriranno domani in tutta Italia. E anche tra chi approfitterà dei saldi per dare una rinfrescata al guardaroba, solo uno su due ha già stabilito un budget: in media circa 220 euro a famiglia, in linea con le rilevazioni dello scorso anno. Pure i commercianti si mostrano fiduciosi ma non troppo: per il 66% i saldi estivi andranno come lo scorso anno, senza crescere né diminuire. Aumentano, invece, gli sconti: un negozio su quattro partirà dal 50%.  È quanto emerge dall`indagine previsionale sulle vendite di fine stagione condotta da Confesercenti su campioni rappresentativi delle imprese e dei consumatori e chiusa la sera di giovedì 29 giugno. Tra chi è indeciso se partecipare o ha già scelto di non farlo, uno su quattro lo fa perché ritiene di non avere risorse economiche sufficienti, mentre il 37% preferisce risparmiare qualcosa per il futuro.

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Il restante 38%, invece, indica la mancata necessità di vestiti o accessori come ragione principale. Ma anche tra chi ha già pianificato acquisti cresce la prudenza: il 47% cercherà soprattutto la convenienza, mentre solo uno su quattro (il 27%) approfitterà degli sconti per portare a casa a prezzo ridotto uno o più capi di qualità. “Quest’anno i saldi saranno più convenienti che mai”, ha spiegato il presidente Fismo Confesercenti, Roberto Manzoni. “Le vendite quest’anno sono state lente, ed i clienti troveranno un assortimento record con sconti davvero interessanti, messi in campo dai negozianti per contrastare l’incertezza delle famiglie”, ha aggiunto. La distribuzione moda, soprattutto quella tradizionale, non è infatti ancora pienamente uscita dalla crisi. Nel 2016 le vendite hanno segnato nuovamente un calo (-0,2 per l`abbigliamento, -0,4% per calzature e accessori) e sono scomparsi altri 2mila negozi, per un totale di 7mila attività sparite negli ultimi tre anni. Nonostante la ripresa dei consumi generale, infatti, il terreno perduto da recuperare è ancora molto: la spesa in moda delle famiglie si è ridotta del 27,5% tra il 2007 ed il 2015. La diminuzione ha investito tutte le regioni dell`Italia, con punte fortissime soprattutto nel centro: in Abruzzo si è persa più della metà dei consumi in abbigliamento e moda, ma si registrano picchi negativi anche in Calabria (-47,5%) ed in Umbria (-48%). L`unico trend positivo, anche se di poco, si registra in Trentino Alto Adige/Sud Tirol, dove la spesa è cresciuta dello 0,8%.

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10 CONSIGLI DEL CODACONS

1. CONSERVATE SEMPRE LO SCONTRINO Non e’ vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante e’ obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non e’ possibile, ad es. perche’ il prodotto e’ finito,avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Avete due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.

2. LE VENDITE DEVONO ESSERE REALMENTE DI FINE STAGIONE La merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. State alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei piu’ svariati articoli. E’improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.

3. ANDATE IN GIRO Nei giorni che precedono i saldi andate nei negozi a cercare quello che vi interessa, segnandovi il prezzo; potrete cosi’verificare l’effettivita’ dello sconto praticato ed andrete a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani. A volte basta qualche giro in piu’ per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi piu’ bassi.

4. CONSIGLI PER GLI ACQUISTI Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa colmi di cose,magari anche a buon prezzo, ma delle quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai. Valutate la bonta’ dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di piu’delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualita’. Diffidate dei marchi molto simili aquelli noti.

5. DIFFIDATE DEGLI SCONTI SUPERIORI AL 50% Questo tipo di sconto spesso nasconde merce non proprio nuova o prezzi vecchi falsi (si gonfia il costo vecchio cosi’ da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto). Un commerciante, salvo nell’Alta moda, non può avere, infatti, ricarichi cosi’ alti e dovrebbe vendere sottocosto.

6. SERVITEVI PREFERIBILMENTE DEI NEGOZI DI FIDUCIA Oppure acquistate merce della quale conoscete gia’ il prezzo ola qualita’ in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.

7. NEGOZI E VETRINE Non acquistate nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.

8. PROVA DEI CAPI: NON C’E’ L’OBBLIGO E’ rimesso alla discrezionalita’ del negoziante. Il consiglio e’ di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.

9. PAGAMENTI Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante e’ obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.

10. FREGATURE Se pensate di aver preso una fregatura rivolgetevi al Codacons, oppure chiamate i vigili urbani.

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