Altra frana in Sicilia, bloccata la Palermo-Catania. M5s: “Basta, intervenga l’esercito”

Altra frana in Sicilia, bloccata la Palermo-Catania. M5s: “Basta, intervenga l’esercito”
5 ottobre 2015

di Giuseppe Novelli

Dopo il crollo del viadotto Himera sull’autostrada Palermo-Catania, la frana di oggi sulla Messina-Catania (l’unica che era rimasta percorribile per il traffico commerciale) ha di fatto tagliato la Sicilia in tre parti, con tutti i mezzi pesanti fermi perche’ lungo la statale 114, sulla quale viene deviata la circolazione, c’e’ un angusto sottopasso che rende arduo il transito ai camion. In pratica, è stata chiusa al traffico per sicurezza il tratto Roccalumera-Giardini Naxos, in entrambe le direzioni di marcia, dell’autostrada A18 Catania-Messina, per un ulteriore smottamento della collina, sovrastante Letojanni. Lunghe code si registrano sulla strada statale e nei percorsi alternativi. Un primo scivolamento si era verificato tre giorni fa, e il Consorzio autostrade siciliane si era attivato, con propri tecnici, per la messa in sicurezza della viabilità, per eliminare il materiale franoso e mettere in atto iniziative per contenere il costone. L’Ance Sicilia lancia l’allarme: da oggi tutte le derrate alimentari “saranno portate al macero e quasi tutte le province dell’Isola soffriranno per la difficolta’ di approvvigionamento di merci e generi di prima necessita’, di materie prime e semilavorati per l’industria manifatturiera e di materiali per il settore delle costruzioni, a partire da cemento e ferro”. L’assessore alle Infrastrutture Giovanni Pizzo dopo il vertice in prefettura allarga le braccia, in una sorta di resa: “Sulle strade siciliane frana di tutto, cosi’ non possiamo lavorare”. “I nostri Uffici Tecnici sono mobilitati. Purtroppo – dice il presidente del Consorzio autostrade siciliane Rosario Faraci – il movimento franoso ha penalizzato gli utenti costretti alla uscita obbligatoria e a utilizzare la statale 114 con tutte le conseguenze del caso. Stiamo lavorando con il massimo impegno”. L’avanzare della terra in movimento ha costretto, fin dalle prime ore del mattino, a interdire il traffico sia lato monte che lato mare. Si tratta dello stesso tratto autostradale che gia’ venerdi’ scorso era stato interessato da un vasto smottamento arrivato dalla collina che sorge a ridosso dell’arteria autostradale e che aveva creato non pochi disagi, facendo arrivare massi e fango sulla carreggiata.

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ANCI “Dopo il crollo del viadotto Himera ora è una frana a mettere in ginocchio la viabilità tra Catania e Messina. La Sicilia si sta sbriciolando e assistiamo a continui attentati alla sicurezza dei siciliani e a continue minacce ad un’economia che, oltre alla crisi, deve fare i conti con queste emergenze che la penalizzano ulteriormente. L’inadeguatezza del sistema viario rappresenta, infatti, un colpo mortale all’economia degli enti locali e una dimostrazione dell’incapacità della Regione di fronteggiare con azioni mirate una situazione insostenibile che va a sovrapporsi ad altri problemi irrisolti”. Lo dicono Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano (Anci Sicilia). “I trasporti in Sicilia – aggiungono – stanno attraversando un periodo nero, prova ne sia l’ulteriore sciopero che domattina coinvolgerà i lavoratori impegnati nel trasporto pubblico locale. A loro, che protestano contro l’immobilismo regionale e contro i tagli dei trasferimenti ai comuni e alle aziende, esprimiamo la solidarietà dell’associazione”.

M5S “Basta, intervenga l’esercito. Contro il dissesto e contro questa Regione incompetente siamo in guerra”. L’ennesimo crollo sulla Catania-Messina che ha reso off-limits un altro pezzo di Sicilia non può assolutamente passare sotto silenzio per il M5S, che chiede allo Stato che mandi l’esercito a contrastare i crolli che ormai sono l’ordinaria amministrazione nell’isola. “Qui – dice il deputato Giancarlo Cancelleri – non si tratta di calamità naturale, ma di assoluta mancanza di manutenzione, che non viene fatta per un assurdo rimpallo di responsabilità che il Cas  vorrebbe scaricare addosso ai Comuni. E intanto le imprese sono al collasso, mentre la Regione sta a guardare. Noi diciamo basta. Intervenga l’esercito e tolga il pallino di mano a questa gente incompetente ed irresponsabile”. Il M5S chiede pure lo scioglimento del Cas, “un inutile carrozzone che sta in piedi solo per erogare stipendi e non servizi”.

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MUSUMECI “La frana che ha interrotto l’autostrada Catania Messina è anche il naturale epilogo di una rete autostradale da anni priva di manutenzione e di un territorio abbandonato a un lento e inesorabile processo di dissesto idrogeologico”. Così Nello Musumeci, deputato regionale di opposizione all’Ars, secondo il quale “non è più tempo di accampare scuse, ma di agire. L’inadeguatezza del governo Crocetta si misura, per l’ennesima volta, in danni economici per la Sicilia: prima se ne vanno, meglio è”.

BIANCO “Si tratta di un altro brutto colpo per l’economia e i trasporti di tutta la Sicilia orientale. Occorre prendere immediati per ripristinare al più presto la circolazione sull’autostrada”. Lo dice il sindaco di Catania Enzo Bianco commentando la notizia della frana. “A a quanto pare – aggiunge – un primo scivolamento si era già manifestato dopo le piogge che nella scorsa settimana si sono abbattute sulla Sicilia orientale. Un disastro al quale i sindaci del Distretto della Sicilia del Sud Est devono saper reagire prontamente come fatto in occasione dell’interruzione dell’autostrada Catania-Palermo. Inoltre – conclude – quanto sta avvenendo in questi giorni in Francia e in Italia dimostra che gli abusi compiuti in decenni nelle città e fuori di esse, devono essere sanati, perché rappresentano il moltiplicatore dei disastri che derivano da mutamenti climatici ormai sotto gli occhi di tutti”.

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FALCONE “La frana di Letojanni, che ha spezzato la Sicilia in tre parti, e’ l’ennesima conferma del dissesto idrogeologico e dello stato di abbandono in cui versa la nostra Isola”. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia all’Ars Marco Falcone che ha stigmatizzato: “E’ una emergenza verso la quale il Governo regionale continua a glissare incurante dei gravi problemi per la sicurezza e per gli spostamenti dei cittadini e delle merci”. “E’ da tre anni e mezzo – aggiunge – che l’amministrazione regionale deve chiudere un accordo quadro con il Governo nazionale per far partire il piano d’interventi per fronteggiare il dissesto idrogeologico molto diffuso nel nostro territorio, ma tutto e’ fermo e si rischia anche di perdere le risorse destinate all’uopo”. “La Sicilia – conclude il Parlamentare azzurro – continua a cadere a pezzi e il Governo e i suoi alleati pensano solo alla spartizione delle poltrone”.

Articolo aggiornato alle 20:14

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