Anche la procura di Ascoli apre un fascicolo per disastro colposo. L’inchiesta potrà coinvolgere anche superstiti. Errani commissario per la ricostruzione

Anche la procura di Ascoli apre un fascicolo per disastro colposo. L’inchiesta potrà coinvolgere anche superstiti. Errani commissario per la ricostruzione
28 agosto 2016

di Enzo Marino

funerali_terremoto_funerali_bara_bianche_giochiDopo quella di Rieti, che indaga per disastro colposo, anche la Procura di Ascoli Piceno ha aperto un fascicolo d’indagine sul terremoto che ha colpito le Marche distruggendo, vari abitati nella zona di Arquata del Tronto e causando 50 vittime accertate. A quanto si apprende si tratta di un fascicolo “conoscitivo” senza, al momento, ipotesi di reato. L’indagine è affidata al sostituto procuratore Umberto Monti, che ha delegato i carabinieri del Comando provinciale di Ascoli Piceno. Nelle due procure (Rieti e Ascoli Piceno) per ora si continua a lavorare per l’identificazione delle vittime, ma è scontato che, dopo questa prima fase, le inchieste entreranno nel vivo: con i primi sequestri, sulla base delle acquisizioni già in corso da parte della polizia giudiziaria, e con l’obiettivo di accertare i motivi dei crolli che hanno determinato la morte di tante persone. Si tratterà, in definitiva, di verificare se tutto sia dipeso solamente dalla forza del terremoto oppure da costruzioni fatte male, con materiali scadenti, cattive progettazioni ed eventuali speculazioni sul cemento. L’inchiesta paradossalmente, potrà coinvolgere anche eventuali superstiti, committenti degli interventi, in caso di mancato rispetto delle regole edilizie e delle norme antisismiche.

 Intanto, a seguito del decesso dell`uomo ricoverato presso l`ospedale di Perugia e proveniente da Arquata il bilancio delle vittime del terremoto del centro Italia, comunicato dalle Prefetture di Rieti e Ascoli Piceno, è salito al momento a 290: 229 ad Amatrice, 11 ad Accumoli e 50 ad Arquata del Tronto.  Dopo il terremoto di magnitudo 6.0 avvenuto alle ore 3,36 del 24 agosto, la Rete Sismica Nazionale dell’Ingv ha localizzato complessivamente 1820 eventi: 115 i terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0, 11 quelli localizzati di magnitudo compresa tra 4.0 e 5.0 ed uno di magnitudo maggiore di 5.0, quello di magnitudo 5.4 (Mw 5.3) avvenuto sempre nella notte del 24 agosto alle ore 4,33 italiane nella zona di Norcia (Perugia). Dalle 18 di ieri (ora dell’ultimo aggiornamento) gli eventi di magnitudo maggiore di 3.0 sono due, il piu’ forte e’ quello delle ore 23,31 italiane di magnitudo locale 3.4 con profondita’ 5 km in area Amatrice (Rieti). Secondo l’ultimo bilancio della Protezione civile sono circa 2500 le persone assistite, ospitate nei 49 campi e strutture allestite (19 nel Lazio, 5 nelle Marche e 25 in Umbria) a fronte di una disponibilità complessiva di oltre 3800 posti già attrezzati a cui si aggiunge la possibilità di allestire ulteriori moduli secondo necessità. Sul fonte delle ricerche, le speranze si riducono al lumicino.

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E’ grave e’ il dato che da oltre due giorni i soccorritori non estraggono persone vive dalle macerie delle abitazioni collassate e crollate. Le ricerche sono ormai concentrate nella sola Amatrice e nelle sue frazioni poste in zone impervie, difficili da raggiungere. E’ nella celebre localita’ turistica del Reatino che si pensa possano esserci ancora persone da individuare tra le macerie, scavando a mano, come fanno senza sosta i Vigili del fuoco laddove non si ha ancora piena certezza che non ci sia nessuno e che si possa procedere, invece, con i mezzi pesanti per la rimozione degli ostacoli. E si va avanti pure con l’ausilio di cani molecolari capaci di ‘sentire’ la presenza anche di un corpo privo di vita. “Noi continuiamo a cercare”, ha detto questa il vice capo del Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli. Quante persone pero’ e’ impossibile dirlo: “Non abbiamo un dato sui dispersi”, ha aggiunto. E di piu’ non potrebbe dire. Dritti impietriti davanti alle bare o accovacciati accanto a esse in un continuo abbraccio, i familiari di 35 delle vittime del terremoto nelle Marche (50 in tutto, ma per molti le esequie sono state già celebrate altrove) non hanno lasciato un attimo i loro cari ieri ai funerali ad Ascoli Piceno celebrati dal vescovo don Giovanni D’Ercole .

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“In un bagno di dolore”, ha detto uno di loro di chi ha perso case e affetti. Due le bare bianche che hanno reso se possibile ancora più cupa la giornata. Una di Giulia, la bambina che probabilmente con la sua morte ha salvato la sorella Giorgia. L’altra di Marisol, 18 mesi, la vittima più piccola del terremoto che però non è stata poi tumulata. La famiglia ha infatti deciso che prima di farlo attenderà un’ultima carezza dalla madre ancora ricoverata all’ospedale di Ancona. “Le campane dei nostri paesi sono crollate ma un giorno torneranno a suonare”, ha detto monsignor D’Ercole ai funerali delle vittime del terremoto. Il vescovo ha citato i social, sottolineando che “molti in questi giorni e soprattutto sui social” si sono fatti quella domanda “e ora che si fa?” chiedendo ai sacerdoti “di non ripetere sempre le stesse parole”. Ed “è giusto che voi lo diciate, anzi diciamolo insieme: Signore tu parli dici sempre le stesse cose ma qui abbiamo perso tutto ma tu dove stai?”. Sembra – ha proseguito il vescovo – che “apparentemente non abbiamo ricevuto risposta ma appena si va a guardare dietro si scorge dietro la polvere che nemmeno il terremoto con la sua violenza può togliere tutto tranne una cosa: il coraggio della fede”. E queste “non sono le solite parole convenzionali che noi preti diciamo, sono una scialuppa di salvataggio per chi si trova nel mare in tempesta, senza questa sorgente di fede saremmo in uno lastrico di miseria abbandonato da Dio, perché oggi i riflettori sono accesi domani si spegneranno”. Infine, si apprende che Matteo Renzi ancora non ha ufficializzato la nomina, ma è quello di Vasco Errani il nome più accreditato per ricoprire il delicato ruolo di commissario straordinario per la ricostruzione. Errani ha già svolto questo ruolo dopo il sisma nella sua regione, e, avendo il terremoto colpito quattro regioni (Lazio, Abruzzo, Marche, Umbria), si è ritenuto opportuno nominare un ‘esterno’. La nomina dovrebbe essere ufficializzata con un decreto nella prossima settimana.

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