Ancora scontro su caso Gregoretti, ma “colpo” su Salvini in Aula a febbraio

Ancora scontro su caso Gregoretti, ma “colpo” su Salvini in Aula a febbraio
Maria Elisabetta Alberti Casellati
19 gennaio 2020

Lunedì, domani, in mattina i capigruppo della maggioranza si ritroveranno per decidere la strategia sulla ‘vicenda Gregoretti’. Ma la mossa e’ ormai decisa da tempo: si diserteranno i lavori della Giunta delle Immunita’, si lascera’ al centrodestra la facolta’ di salvare per il momento Salvini, accusato di non aver autorizzato lo sbarco di oltre 130 migranti sulla nave della Guardia costiera, per poi affondare il colpo in Aula a febbraio quando e’ previsto il voto. Ma le polemiche non accennano a placarsi. Perche’ la maggioranza accusa il presidente del Senato Casellati di aver compiuto un atto illegittimo nella partita che ha portato la Giunta per il regolamento a decidere per la data del 20 gennaio. Dalla prossima settimana non sono previsti lavori in Aula (anche se il 21 dovrebbe esserci una riunione della Commissione di Garanzia del Senato), ma la maggioranza sta valutando come stigmatizzare il comportamento della seconda carica dello Stato, “un comportamento scorretto che – ha sottolineato oggi il segretario del Partito democratico, Zingaretti – va sottolineato e raccontato”.

Non si escludono altre mosse, come quella di un documento di denuncia da sottoporre all’Aula. O altri strumenti per rimarcare le responsabilita’ che, a detta della maggioranza, vanno addossate alla Casellati. Pd, Iv, M5s e il gruppo misto sono unanimi nel concordare che non c’e’ stata terzieta’ ed equidistanza. Da qui la possibilita’, anche con interventi in Aula, di mettere sempre piu’ nel mirino la presidenza di palazzo Madama mentre il centrodestra la difende: “Si e’ mossa nel pieno delle regole”. Insomma lo scontro e’ destinato a durare, anche perche’ la Lega punta alla ‘spallata’ proprio al Senato e dopo il 26 gennaio, qualora riuscisse ad espugnare l’Emilia, ripartira’ nella caccia ai senatori del Movimento 5 stelle. Tuttavia il ‘caso Gregoretti’, e’ il parere pure di diversi esponenti moderati di FI, ha compattato ancor piu’ la maggioranza. Ecco il motivo per il quale alcuni azzurri ritengono infruttuosa la battaglia portata avanti in primis dalla Lega per assicurarsi che il voto della Giunta sulla ‘Gregoretti’ si tenesse prima delle elezioni.

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“Mandatemi a processo perche’ con me verra’ processato tutto il popolo italiano”, ha rilanciato Salvini. Mentre Zingaretti ha voluto rimarcare che “il Pd non ha alcuna volonta’ persecutoria a prescindere” nei confronti del leader del partito di via Bellerio perche’, ha osservato, “gli avversari si sconfiggono con la politica e non con le manette”. Non si tratta di un cambio di linea (“Il Pd votera’ per processare Salvini”, ha ribadito il ministro Provenzano) ma di un modo per fronteggiare la tattica leghista. “E’ uno scandalo che un ministro che fa il suo lavoro venga processato e ancora piu’ scandalosa e’e’la posizione del premier Conte”, dice anche il presidente di Fdi, Meloni. “La chiusura alla cosiddetta nave ‘Gregoretti’ fu un atto di propaganda, quindi non c’entra niente con il caso ‘Diciotti'”, taglia corto il capo politico M5s, Luigi Di Maio.

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