Andrea Delogu sotto attacco dopo il tweet su Cannavacciuolo: “È l’uomo più sexy al mondo”

Andrea Delogu sotto attacco dopo il tweet su Cannavacciuolo
La conduttrice radiofonica e volto Rai finisce al centro di una bufera social per un innocente apprezzamento allo chef. “Commenti allarmanti”, risponde lei ai detrattori. Un semplice tweet, poche parole di apprezzamento, e il web si infiamma. Andrea Delogu è finita nell’occhio del ciclone dopo aver condiviso su X il suo pensiero sullo chef Antonino Cannavacciuolo: “Cannavacciuolo è l’uomo più sexy del mondo. Ciao”. Un’affermazione apparentemente innocua che ha scatenato una valanga di critiche, principalmente da parte di utenti uomini.
I commenti non si sono fatti attendere: “Chiaramente diventa sexy con Status e Money, senza quelli a quest’ora sarebbe l’admin del forum dei brutti”, scrive qualcuno. “Però poi ti fidanzi, giustamente, con i modelli”, rincara un altro. E ancora: “Non credo penseresti lo stesso se fosse la stessa identica persona non famosa”. La conduttrice, inizialmente, ha osservato in silenzio il dibattito accendersi attorno alla sua dichiarazione. Poi, dopo ore di commenti al vetriolo, ha deciso di rispondere: “I commenti degli uomini sotto il mio post su Cannavacciuolo sono allarmanti. Mi chiedo che cosa vi abbia fatto la vita per rendervi così? Vorrei dirvi che anche voi meritate d’essere amati, dovete solo fare uno sforzo e credere di più in voi stessi”.
La replica della Delogu ha immediatamente mobilitato le follower donne, che hanno preso le sue difese: “Tutti a piangere che non ti fidanzi con loro, e non lo capiscono che non è perché sono cessi, ma è perché sono lo scarto della società”, si legge in uno dei messaggi di supporto. “Perché confondono estetica e sex appeal, sono superficiali, poveracci”, aggiunge un’altra utente.
Nel frattempo, il protagonista involontario della vicenda, lo chef Antonino Cannavacciuolo, ha scelto la via del silenzio. Lo chef stellato è impegnato con le riprese di “Cucine da incubo”, un programma trasmesso da Sky Uno. Insomma, la vicenda, nata da un’innocente battuta, si è trasformata in un caso mediatico che mette in luce quanto i social network possano amplificare reazioni sproporzionate e rivelare, forse, insicurezze più profonde di chi commenta piuttosto che problemi legati all’oggetto della discussione.