Andrea Purgatori, giudice dispone perizia su cause della morte del giornalista

21 marzo 2024

Andrea Purgatori

In sede di incidente probatorio il giudice delle indagini preliminari del tribunale della Capitale ha disposto una perizia per accertare le cause della morte del giornalista Andrea Purgatori deceduto nel luglio del 2023. Nel procedimento – si ricorda – sono indagati per omicidio colposo quattro medici. Il collegio di periti nominato dal giudice avrà novanta giorni di tempo per chiarire cosa è avvenuto al giornalista. Tra i quesiti si chiede, inoltre, di fare chiarezza sulla presenza o meno di metastasi.

“I consulenti del pubblico ministero hanno individuato gravi criticità nella risonanza magnetica dell’encefalo di Andrea Purgatori”. Per questo motivo il pubblico ministero della Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati il primo dei quattro medici chiamati in causa per la scomparsa del grande giornalista. Il dato viene chiarito nella richiesta di incidente probatorio che è stata trasmessa alle parti. All’esito dell’udienza di oggi il gip ha disposto una perizia per accertare le cause della morte.

Nel referto sono state “diagnosticate – si aggiunge – ‘senza margine di dubbio’ metastasi cerebrali del tumore primario (al polmone) la cui presenza è stata invece esclusa dagli accertamenti autoptici e istologici”, inoltre “non segnalava la possibilità che le lesioni cerebrali evidenziate dalla risonanza avessero una natura ischemica”. I consulenti tecnici del pm – si ricorda – spiegano che “in estrema sintesi evidenzia che il giornalista, pur affetto da tumore polmonare in metastasi, è deceduto per le conseguenze di una endocardite infettiva che ha indotto nel paziente una diffusa embolizzazione sistemica. Tale patologia non è stata individuata in tempo utile per poter avviare tempestivamente le cure idonee, e proprio in relazione alla sua omessa e comunque tardiva diagnosi” è stato chiamato in causa un cardiologo.

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Per gli esperti nominati dal pm sono state individuate “gravi criticità nella refertazione della risonanza magnetica sull’encefalo l`8 maggio 2023, già oggetto di censura da parte dei familiari del giornalista; in tale referto venivano infatti diagnosticate `senza margini di dubbio` metastasi cerebrali del tumore primario (come detto al polmone) la cui presenza è stata invece esclusa dagli accertamenti autoptici e istologici – si sottolinea – il referto, inoltre, non segnalava la possibilità che le lesioni cerebrali evidenziate dalla risonanza avessero una natura ischemica”.

Nella richiesta firmata dal sostituto procuratore Giorgio Orano si evidenzia: “E’ doveroso sottolineare che i consulenti tecnici del pubblico ministero hanno espressamente rimesso le determinazioni conclusive sull’eventuale responsabilità dei firmatari del referto alla valutazione tecnica di uno specialista neuro radiologo”. E per quanto riguarda la valutazione del decorso diagnostico e terapeutico, “anche in punto di individuazione delle responsabilità dei sanitari e di nesso causale, si gioverebbe di competenze specialistiche di natura neurologica, cardiologica e infettivologica; esse appaiono indispensabili per convalidare il quadro delle verifiche tecniche sul decorso clinico di Purgatori e sull’accertamento delle cause del decesso”.

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