Anm: prescrizione riforma Cartabia non accelera, elimina processi

Anm: prescrizione riforma Cartabia non accelera, elimina processi
16 luglio 2021

L’istituto della prescrizione processuale previsto dalla riforma Cartabia è quello che desta “maggiore preoccupazione” nell’Associazione nazionale magistrati. Lo ha detto il presidente Giuseppe Santalucia in audizione in commissione Giustizia alla Camera sugli emendamenti governativi alla riforma del processo penale.

“Non pare – ha aggiunto – che questo istituto sarà un istituto di accelerazione del processo. L’obiettivo di un contenimento della durata dei processi è condiviso da noi ma questo non è lo strumento adatto perché più che acceleratorio è eliminatorio dei processi. Tra l’altro in maniera del tutto casuale perché livella su una predeterminazione astratta qualunque procedimento di appello salvo la possibilità di un modesto ampliamento del termine solo per alcune categorie criminose”. “La corte europea dei diritti dell’uomo dice che la durata ragionevole del processo non si può predeterminare in astratto ma solo ex post. Pensiamo non possa essere presa un’iniziativa di questo genere, se non considerando la realtà degli uffici. Ci sono molte corti d’appello che hanno carichi di lavoro che non consentono di applicare” la tempistica di due anni previsti dalla riforma Cartabia.

“Per la necessità di trattare maxi processi molte corti d’appello devono accantonare altri processi quando arrivano dal primo grado: due anni è un tempo troppo breve”, ha concluso. Per l’Anm, “secondo le prime stime sono oltre 150mila i procedimenti che non rispetterebbero la tempistica” dei processi previsti dalla riforma Cartabia (due anni in appello, uno in Cassazione) “e sono molti i distretti che sarebbero interessati dal rischio di amputazione di numerosissimi procedimenti penali, tra questi i distretti di Roma e di Napoli che sono in sofferenza”. 

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