Sei anni al Soglio petrino, il difficile Pontificato di Francesco

13 marzo 2019

Il 13 marzo 2013, dopo l’annuncio shock delle dimissioni e con l’abdicazione di Papa Benedetto, al Soglio di Pietro veniva eletto Jorge Mario Bergoglio che annunciò a tutto il mondo di volersi chiamare Francesco. Un vescovo venuto dalla fine del mondo, il primo Papa sudamericano, il primo Papa argentino, il primo Papa gesuita. Il primo a chiamarsi Francesco in onore del santo di Assisi. E subito il suo pontificato assume il segno di una “Chiesa in uscita”, una Chiesa ospedale da campo, che deve arrivare alle periferie esistenziali dell’uomo. L’annuncio del Vangelo, per Bergoglio, è rivolto prima di tutto ai deboli, agli ultimi, agli oppressi. Invita gli uomini di Chiesa ad essere pastori con l’odore delle pecore, a sporcarsi le mani.

Appena eletto, Francesco cerca da subito di avviare la riforma della Curia, per uno snellimento burocratico e organizzativo; la riforma dello Ior, con l’avvio di un’operazione pulizia e trasparenza; e la riforma economica della Santa Sede. Mette a capo di questa ‘rivoluzione’ finanziaria però il cardinale George Pell: una mossa che si rivelerà sbagliata. Il porporato infatti finisce in prigione accusato di pedofilia. E proprio su questo ultimo tema, Francesco scopre un vaso di Pandora. Fa dimettere tutti i vescovi cileni, toglie la porpora e fa dimettere dallo stato clericale il cardinale McCarrick, primo cardinale ad essere accusato di pedofilia. Non basta ancora, ma è un’operazione tolleranza zero senza precedenti. Ed ancora numerosi gli appelli di Francesco per la pace nel mondo intero, la tutela dell’ambiente. Ventisei i viaggi internazionali compiuti nei cinque continenti, due encicliche, tre esortazioni apostoliche, il primo Papa a visitare gli Emirati Arabi Uniti. Nel giorno dell’inizio del settimo anno di pontificato, Francesco è ad Ariccia per gli esercizi spirituali. Preghiera a meditazione, in un tempo in cui la Chiesa è sotto attacco su numerosi dossier.

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Gli auguri della presidenza Cei  “Santita’, nello scorrere dei giorni ci sono date che diventano occasione per esprimere alla persona amata un ringraziamento e un augurio. Cosi’, l’odierno anniversario della Sua elezione a Vescovo di Roma diventa motivo di gratitudine per i processi che ha saputo avviare nella Chiesa con l’eloquenza della Sua testimonianza”. E’ il testo del messaggio di auguri inviato dalla Presidenza della Cei per il sesto anniversario di pontificato di Papa Francesco. “La nostra preghiera si fa intercessione – aggiunge il messaggio a nome dei vescovi italiani -, perche’ possa sperimentare ogni giorno l’olio dello Spirito Santo e il vino della comunione ecclesiale. Con il nostro popolo Le rinnoviamo la gioia della nostra disponibilita’ e del nostro impegno”.

“Esprimo, a nome mio personale e della Giunta Regionale del Lazio, gli auguri a Sua Santita’ Papa Francesco in occasione del sesto anniversario del suo Pontificato. Il messaggio di Papa Francesco, il suo invito a non voltarci dall’altra parte, ma ad essere responsabilmente costruttori di un mondo basato sulla giustizia e l’equita’ sociale, sulla eliminazione delle diseguaglianze e su una piena ricerca della sostenibilita’ ambientale ha rappresentato un importante punto di riferimento nell’azione quotidiana di governo della nostra Istituzione”. Cosi’ in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

“Auguri @Pontifex_it per il sesto anno di pontificato. Grazie per l’amore che dimostra in ogni occasione per @Roma e per i suoi cittadini”. Così la sindaca di Roma Virginia Raggi su Twitter fa gli auguri a Papa Francesco.

I “NUMERI” DEL PONTIDICATO

In sei anni di pontificato, a partire da quel 13 marzo 2013, Papa Francesco ha pronunciato oltre 1.000 omelie, di cui piu’ di 670 nelle messe a Santa Marta, esempio di ‘lectio divina’ a braccio. Oltre 1.200 i discorsi pubblici – riferisce il sito della Santa Sede, Vatican News -, 264 le catechesi all’udienza generale del mercoledi’ (commenti spirituali su temi come il Credo, i Sacramenti, i doni dello Spirito Santo, la Chiesa, la famiglia, la misericordia, la speranza cristiana, la Santa Messa, il Battesimo, la Cresima, i Comandamenti, la preghiera del Padre nostro). E inoltre: 342 piccole catechesi sul Vangelo della domenica e dei giorni festivi in occasione di Angelus e Regina Caeli; due Encicliche (Lumen fidei, completando quanto iniziato da Benedetto XVI, e Laudato si’); tre Esortazioni apostoliche (Evangelii gaudium, testo programmatico del pontificato e fondamentale per comprenderlo nella sua ampiezza, e poi Amoris laetitia sulla famiglia e Gaudete et exsultate sulla santita’ quotidiana, mentre la quarta, sui giovani, sara’ firmata il prossimo 25 marzo a Loreto).

E ancora: 36 Costituzioni apostoliche (tra cui Episcopalis communio, Veritatis gaudium e Vultum Dei quaerere, mentre e’ in fase di revisione e verifica giuridica quella sulla Curia romana, la Praedicate evangelium); 27 Motu proprio; una Bolla per l’indizione del Giubileo della Misericordia (Misericordiae Vultus). Il Papa ha presieduto tre Sinodi, due sulla famiglia e uno sui giovani, ha compiuto 27 viaggi internazionali con 41 Paesi visitati (di tutti i continenti tranne l’Oceania) e 24 viaggi in Italia. Tra le numerose canonizzazioni si ricordano i tre Papi, Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II, e poi Madre Teresa di Calcutta, mons. Oscar Arnulfo Romero, i due pastorelli di Fatima Giacinta e Francisco Marto, i genitori di Santa Teresa del Bambino Gesu’, le due mistiche Angela da Foligno ed Elisabetta della Trinita’. Infine, Papa Bergoglio ha un account Twitter in nove lingue (@pontifex), con 48 milioni di follower, mentre su Instagram (Franciscus) ha quasi sei milioni di follower.

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