Appalti scuole e strade, arrestati 10 imprenditori a Roma. Al setaccio verbali e contratti

Appalti scuole e strade, arrestati 10 imprenditori a Roma. Al setaccio verbali e contratti
19 dicembre 2016

E’ stata una denuncia presentata dall’ex presidente del municipio XIV, Valerio Barletta, e di altri dirigenti amministrativi a far partire le indagini che hanno portato stamane agli arresti domiciliari 10 imprenditori nell’ambito di una inchiesta della Procura di Roma su illeciti commessi nell’ambito di una procedura d`appalto per l`esecuzione di lavori per la manutenzione straordinaria di quattro edifici scolastici situati nella circoscrizione di Roma-Monte Mario. L’esposto del 22 giugno dello scorso anno riguardava i lavori che avrebbero dovuto esser eseguiti negli asili nido di via Casal Sansoni, via Pietro Bembo, e nelle scuole materne Montarsiccio e Cerboni. In particolare il gip Livio Sabatini ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti degli imprenditori Antonio Angelini, Fiorello Bucci, Omar Cavezzan, Daniele Di Re, Daniele Germani, Alessandro Pincarelli, Ezio Pompa, Daniela Talone, Luca Mascarucci e Pietro Di Cori (tutti rappresentanti legali di varie aziende) mentre beni per un milione di euro sono stati sequestrati a Manolo e Gianluca Bucci, figli di Fiorello. Nei riguardi dei primi 8 arrestati, il giudice – nel provvedimento di custodia cautelare – indica la loro “adesione al vincolo associativo” e la “commissione dei delitti tributari” che evidenziano “il concreto e attuale rischio di reiterazione della condotta ed attuale e concreto pericolo per l’acquisizione della prova”. Gli accertamenti sono stati condotti dal nucleo speciale anticorruzione della Guardia di Finanza, guidato dal generale Gaetano Scazzeri e dal tenente colonnello Antonella Casazza.

OPERAZIONI INESISTENTI Le verifiche – si aggiunge – hanno manifestato “il carattere oganizzato, professionale e sistematico della condotta dei fratelli Bucci (che hanno parzialmente reso dichiarazioni confessorie, ndr) e dei loro accoliti”. Mascarucci e Di Cori non risultano inseriti “nella compagine criminale”, ma, avendo assunto il ruolo formale di amministratori di due società cartiere, hanno comunque avuto una notevole importanza “per il gruppo imprenditoriale Bucci, avendone consentito, mediante la sistematica e reiterata emissione di numerosissime fatture per operazioni inesistenti, una rilevante evasione fiscale e il conseguente illecito accrescimento reddituale”. La Procura aveva sollecitato misure cautelari anche nei confronti di alcuni funzionari pubblici ma il gip, nonostante la sussistenza degli indizi, non è stato dello stesso avviso ed ha respinto le richieste. “Per quanto riguarda Antonio Adamo, Bruna Benni e Filippo Dicembre (tutti del Municipio XIV all’epoca dei fatti, ndr) la risalenza temporale dei fatti accertati esclude, con evidenza, l’attualità delle esigenze cautelari né le attuali cariche ricoperte dagli indagati Benni (assegata all’ufficio Occupazione suolo pubblico del XV Municipio) ed Adamo (dirigente tecnico del Dipartimento mobilità e trasporti) consentono per ciò solo di giungere a diverse conclusioni”. Filippo Dicembre, invece è in pensione, come spiega il gip, “collocato in quiescenza dal 2014”.

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30 INDAGATI Quanto a Roberto Botta, “la natura dell’illecito penale e l’episodicità della condotta escludono la sussistenza delle esigenze cautelari”. Medesime conclusioni sono tratte dal giudice nei riguardi dei funzionari Antonio Cataldo, Fabrizio Marano e Maurizio Di Tosto: “le concrete modalita’ di accadimento dei fatti accertati e l’assenza di ulteriori elementi dai quli inferire una ulteriore e attuale adesione alle strategie e propositi illeciti del gruppo Bucci escludono – per il giudice – la sussistenza di esigenze cautelari”. Sulle richieste cautelari bocciate dal gip gli inquirenti stanno valutando un ricorso al tribunale del riesame. Sono 30 gli indagati dell’inchiesta del pm Erminio Amelio su appalti del Comune di Roma non eseguiti.Nell’ordinanza di custodia il gip spiega come “si evidenziano le irregolarità della procedura d’appalto affidata, nell’ottobre 2010 alla ditta Prima Appalti srl per l’esecuzione di opere presso gli asili nido di via Casal Sansoni, via Pietro Bembo, la scuola materna Montrasiccio, la scuola materna Cerboni”. In particolare, prosegue il giudice, “i denunzianti hanno riferito che l’ufficio tecnico aveva effettuato il pagamento del primo Sal in data 4.10.12, per lavori in realtà non eseguiti (per un valore pari a 180.325 euro), sottoscritto dal direttore dei lavori e Rup Bruna Benni, non riportati nel registro di Contabilità; il verbale di consegna dei lavori in data 21.2.12 riportava un progressivo di protocollo relativo ad un documento estraneo all’appalto in esame; il libretto delle misure, siglato dall’arch. Benni, era difforme dal computo metrico della fattura con indicati lavori su un nido privato (il sorriso) e non comunale”.

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