Arriva il riordino dei ministeri. Ma è scontro su disabilità

Arriva il riordino dei ministeri. Ma è scontro su disabilità
7 agosto 2018

E’ legge il decreto per il riordino delle attribuzioni dei ministeri dei Beni e delle attivita’ culturali e del Turismo, delle Politiche agricole alimentari e forestali e dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonche’ in materia di famiglia e disabilita’.

Dopo il via libera del Senato, il testo e’ stato approvato dalla Camera con 269 si’, 144 no e 25 astenuti, ed e’ dunque stato convertito in legge. In pratica, il ministero dell’Agricoltura avrà anche le competenze sul Turismo ed è stato istituito un ministero per la Famiglia e la disabilita’. Sono state anche abolite le strutture di missione sul dissesto idrogeologico (Casa Italia), e sull’edilizia scolastica, volute a Palazzo Chigi dal governo Renzi. A surriscaldare l’Aula della Camera, all’ultima seduta prima della pausa estiva, e’ in particolare la decisione, fortemente voluta dalla Lega, di istituire un ministero per la Famiglia e la disabilita’, che avra’ competenza anche sull’adozione di minori e sulle politiche per l’infanzia e l’adolescenza. Nel corso del dibattito sul decreto per il riordino dei ministeri, il Pd ha criticato il nuovo ministero guidato da Lorenzo Fontana, parlando di “ghettizzazione”.

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Ai dem ha replicato il sottosegretario Vittorio Zoccano. “Le persone con disabilita’ non hanno bisogno di avere una politica ghettizzante ma di esser inclusi”, ha sostenuto Zoccano, non vedente ed ex presidente del Forum Italiano sulla disabilita’, componente della direzione nazionale dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti. “Da questo mio buio vorrei fare un po’ luce su quest’aula chiedendovi atto di comprensione – ha continuato -Non e’ vero che le associazioni non sono d’accordo sulla costituzione di questo ministero. Io sono stato esponente dell’associazionismo e vi dico che l’associazionismo vede di buon grado il ministero purche’ sia inclusivo e abbia canale aperto con quel mondo, mentre in passato sono stati aperti solo lumicini”. “La disabilita’ e’ unica”, ha aggiunto: “Occorre fare un ragionamento politico e non strumentale. Le persone con disabilita’ devono sentirsi cittadini tra i cittadini”, ha concluso, tra gli applausi di un’Aula gia’ ‘scossa’, poco prima, dallo sfogo del deputato M5s Dall’Osso.

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A Zoccano ha replicato la Democratica Lisa Noja, avvocato neo eletto Pd impegnata per la battaglia per la piena accessibilita’. “Io sono contraria alla creazione di questo ministero e credo che questo non mi privi il diritto di essere considerata persona intelligente”, ha attaccato. “Ho sentito il sottosegretario dire che la disabilita’ e’ unica. Per me, invece, le disabilita’ sono tante e le persone con disabilita’ sono tutte diverse tra loro”, ha continuato. “Questo ministero e’ una bandierina che volete mettere e in realta’ di disabilita’ non volete occuparvene, altrimenti usereste parole diverse, unireste i fondi che invece rimarranno tutti in capo agli altri ministeri”. “Dove era la voce del ministero quando e’ stato approvato il licenziamento delle persone con disabilita’ che insegnano a scuola?”, ha chiesto, “La voce di quel ministero e’ stata muta”. “Credo, infine, che sia un errore culturale la creazione di questo ministero perche’ come dice la convenzione Onu le persone con disabilita’ non hanno bisogno di diritti speciali”.

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Sulla questione sono intervenuti anche due deputati di Forza Italia, manifestando le proprie perplessita’ sul fatto che il dicastero di Fontana sia senza portafoglio ma non la contrarieta’ alla sua esistenza. “Non vorrei che questo ministero rimanesse solo sulla carta, una strategia di comunicazione: servono le risorse economiche”, ha sollecitato Giusy Versace, deputata FI e atleta paraolimpica. L’integrazione e il sostegno ai disabili “e’ una questione di educazione civica, una questione culturale che prevale ancora di piu’ sull’aspetto finanziario”, ha sostenuto Piergiorgio Cortelazzo, in sedia a rotelle. “Se non capiamo questo parleremo del dipartimento disabilita’ a vanvera”, ha insistito, “io come provocazione metterei la questione in capo al ministero della Cultura”. “E’ un problema serio che va affrontato con tutti io mezzi possibili – ha continuato – la creazione di un ministero a me non disturba purche’ non sia la strada per regredire dal punto di vista culturale allora non faremo sconti a nessuno”.

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