Arte e scienza, le piante reagiscono alla presenza dell’uomo

2 agosto 2018

Le piante reagiscono alla presenza dell’uomo: è questo il risultato che emerge dalle prime ricerche condotte attraverso il grande progetto di arte contemporanea e scienza allestito a palazzo Strozzi a Firenze: “The Florence Experiment”, curato dal direttore della Fondazione del museo, Arturo Galansino.

“Per la prima volta – ha spiegato ad askanews introducendo la mostra – l’artista Carsten Holler non solo lavora in un edificio storico, ma si associa a uno scienziato, Stefano Mancuso professore dell’Università di Firenze, per unire arte e scienza, proprio dove arte e scienza hanno lavorato in modo così proficuo insieme, ovvero a Firenze e mi riferisco alla tradizione rinascimentale”. Attraverso il grande scivolo di Holler, uno dei più iconici elementi del suo lavoro, il pubblico può provare sensazioni forti, di euforia o di paura, le stesse che vengono indotte dalla due sale cinematografiche nelle quali vengono poi proiettati spezzoni di film dell’orrore in una e di commedie in un’altra.

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Il tutto per innescare le reazioni umane che vanno a influenzare la vita delle piante di fagiolo o dei fiori di glicine. “I visitatori – ha aggiunto Galansino – hanno potuto comunicare con il mondo vegetale attraverso l’esperimento, utilizzando gli scivoli e le piantine e i risultati parlano chiaro: molto interessante vedere come le piante subiscono una situazione di stress più a contatto con l’essere umano che da sole sullo scivolo. E poi sulla facciata i glicini crescono sembra più influenzati più dalla gioia che dalla paura dei visitatori. Quindi i dati raccolti in questi cinema nei quali i visitatori possono emettere le proprie particelle parlano chiaro anche in questo senso: le piante preferiscono crescere a contatto con la gioia”.

Interessante poi anche come l’arte contemporanea sempre più guadagni spazi pure in città come Firenze, nelle quali la componente classica è imponente. Ma il pubblico ha risposto con entusiasmo all’Esperimento. “Andiamo oltre i 50mila visitatori per qualche mese di esperimento – ha concluso Arturo Galansino – sono numeri importanti. Grandissima attenzione della stampa, nazionale e internazionale: c’è grande entusiasmo per tutta la programmazione contemporanea di Palazzo Strozzi: non è la prima grande impresa contemporanea che mettiamo in atto e non sarà sicuramente l’ultima, visti i risultati”. E il prossimo appuntamento nel museo fiorentino è con un’altra grandissima protagonista del contemporaneo come Marina Abramovic.

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