Asse Conte-Sanchez: insieme su Recovery, migranti e crisi Covid

Asse Conte-Sanchez: insieme su Recovery, migranti e crisi Covid
26 novembre 2020

“Ungheria e Polonia cederanno, non possono fare altrimenti. Basta guardare quel che accade al fiorino ungherese”. Un ministro del governo italiano ragiona così, a margine del vertice italo-spagnolo di Palma di Maiorca. Il veto dei due Paesi sul piano ‘Next generation Eu’ è stato al centro del confronto tra il premier italiano Giuseppe Conte e il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez. La riunione intergovernativa che si è svolta ieri nell’isola delle Baleari, arriva ad appena un mese di distanza dal Foro di dialogo Italia-Spagna, tenutosi il 20 ottobre a Roma. Segno, ha sottolineato il premier, di una rinnovata “relazione strategica” che può essere “un nuovo motore per l’intera Europa”. Il Recovery Fund è il primo dei dossier che vedono uniti i due Paesi. Sia Conte che Sanchez, nel corso della conferenza stampa finale, si sono detti “fiduciosi” in un accordo. “Il prossimo Consiglio europeo – ha sottolineato il premier italiano – sarà risolutivo per rendere operativi gli impegni presi, ma siamo fiduciosi che continuando a lavorare insieme con coraggio e determinazione, anche Paesi che esprimono posizioni che portano a una frenata si convinceranno che tutti i cittadini europei non possono aspettare”.

Un altro dei capisaldi dell’asse è quello relativo ai migranti. Tanto che Italia e Spagna si sono fatti promotori, insieme a Grecia e Malta, di un documento di lavoro rivolto alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, al presidente del Consiglio europeo Charles Michel e alla presidente di turno Angela Merkel. I quattro Paesi “apprezzano gli sforzi della Commissione europea nel proporre un nuovo Patto su migrazione e asilo” e riconoscono che questa proposta rappresenta “un punto di partenza costruttivo”, ma evidenziano “gli squilibri che vediamo negli elementi proposti di solidarietà e responsabilità” che devono essere affrontati per chiarire che “un’equa ripartizione degli oneri è un fattore essenziale per una politica di migrazione e asilo veramente europea, sostenibile e accettabile per tutti gli Stati membri”. Occorre quindi agire sulle “procedure di frontiera obbligatorie” e sulle “relazioni politiche con i nostri partner per la migrazione”, garantendo al contempo canali di migrazione “regolare” e una efficace politica di rimpatri.

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Accordo anche sul coordinamento delle misure per contrastare la pandemia da Covid 19. Entrambi auspicano “una risposta comune europea”, con lo spagnolo che cita, tra le altre cose, “le misure per il periodo di Natale”, al centro dell’attenzione di Conte che ieri ne ha parlato con von der Leyen, e il “piano vaccino”. La sintonia tra Madrid e Roma, pur con sfumature diverse, si conferma anche sul Mes. Sanchez ha già detto il suo no, Conte alle prese con una maggioranza divisa, rimanda il problema forse anche infastidito da chi tenta di tirarlo per la giacchetta. Oggi è stato il ministro della Salute Roberto Speranza a sottolineare la necessità di quei fondi. “C’è un piano sanitario di rafforzamento, necessita di risorse adeguate, faremo in modo che ci siano l’uno e l’altro”, ha tagliato corto il premier. Al termine del vertice Conte e Sanchez hanno visitato insieme la Cattedrale di Palma di Maiorca. I due hanno mostrato di avere un rapporto anche personale stretto. Il presidente del Consiglio italiano ha pubblicamente riconosciuto “il tratto umano” e “l’intelligenza politica” di Sanchez che, da parte sua, ha chiesto consigli su come si gestisce un “governo di coalizione”. “Non ho consigli da dare”, la replica di Conte, che appena finiti i lavori è ripartito per Roma, dove lo attende un nuovo vertice con i capi delegazione alla ricerca di un accordo sul nuovo Dpcm.

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