“Aveva il parkinson ma non era pronto a dirlo”

15 agosto 2014

Non solo depressione ma anche la sofferenza per il morbo di Parkison sono stati i motivi che hanno indotto al suicidio l’attore Robin Williams. A rendere noto della malattia degenerativa che, tra l’altro, causava all’artista spasmi sempre piu’ incontrollati, acuendo la depressione, è stata la moglie dell’attore 63enne, Susan Schneider. “E’ nostra speranza, sulla scia della tragica scomparsa di Robin, che altri trovino la forza di cercare la cura e il sostegno di cui hanno bisogno per affrontare le battaglie che si trovano di fronte in modo che possano avere meno paura – ha affermato la Schneider in un comunicato diffuso alla stampa -. La sobrieta’ di Robin era intatta ed era coraggioso mentre lottava contro la depressione, l’ansia, e le fasi iniziali della malattia – ha concluso – che non si sentiva ancora pronto a rendere pubblica”.  Williams aveva portato il morbo di Parkinson sul grande schermo nel 1990 interpretando il ruolo del dottor Malcolm Sayer nel film “Risvegli” (Awakenings) che trattava la storia di uno psichiatra che scopre nuovi effetti di un farmaco contro il Parkinson. I funerali di Robin Williams si svolgeranno in forma “molto privata” e l’attore sara’ sepolto a San Francisco. Sarebbe in programma anche una serata di beneficenza, con una commedia, al Throckmorton Theatre a Mill Valley, California, nelle prossime settimane.

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