Bagarre Fi su liste: dentro fedelissimi, fuori ex An

Bagarre Fi su liste: dentro fedelissimi, fuori ex An
Cristina Rossello, legale dell'ex premier Silvio Berlusconi e candidata di Forza Italia alle Politiche 2018
30 gennaio 2018

Decimata la pattuglia ex An: fuori l’ex tesoriere alla Camera per otto anni Laffranco, Aracri, Di Stefano, Giorgetti, Martinelli. Escono alcuni ‘berluscones’ come Carraro e Rocco Crimi, in passato tesoriere del Pdl. Fuori Razzi (ha rifiutato di correre per la circoscrizione Estero), recuperati in extremis Scilipoti (in Puglia) e l’ex Guardasigilli Nitto Palma (in Sicilia). Entrano ‘uomini azienda’ come Cannatelli, Galliani e Mule’ (alla fine dirottato in Liguria) e fedelissimi del Cavaliere come Ronzulli e Ruggeri. Ma anche gli uomini piu’ vicini all’ex premier hanno dovuto fare i conti con i cambiamenti dell’ultima ora: il nipote di Vespa in un primo momento era capolista nel proporzionale in Abruzzo, si e’ ritrovato in un collegio non blindatissimo nel Lazio. A rischio anche l’ex tesoriera Rossi. Nessun soccorso ai verdiniani (“ma il leader di Ala non andra’ certo in pensione, vediamo cosa succedera’”, riferiscono i fedelissimi di Denis). Anche chi da Ala e’ rientrato in FI non e’ stato ricandidato. “Avrebbero potuto farmi perlomeno una telefonata – lamenta per esempio Enrico Piccinelli -, a Bergamo hanno preferito mettere l’autista di Fontana”. Rientrano nel centrodestra a pieno titolo esponenti di ‘Noi con l’Italia’ come Romano, Fitto (capolista nel proporzionale in Puglia), Cesa, Costa, Quagliariello, anche Roccella che dovrebbe essere candidata in Emilia. L’Emilia Romagna e’ una delle poche regioni in cui c’e’ stata bagarre in Forza Italia. Alla fine De Girolamo dovrebbe essere capolista alla Camera nel proporzionale, Romani al Senato.

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La civica Brunelli sfidera’ a Bologna Errani e Casini. Fuori il coordinatore azzurro della Regione, Palmizio. Tagliato anche il coordinatore delle Marche, Ceroni, che si e’ dimesso per protesta (candidato il direttore di Qn, Cangini). Tra le ultime novita’ azzurre il rientro in extremis di Rotondi (in Abruzzo), la Citino non piu’ in Sicilia ma nel proporzionale in Lombardia. Composto il ‘puzzle’ in Campania: Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella, capolista al Senato per Forza Italia nel collegio plurinominale che comprende Benevento, Avellino e Caserta. In lista anche Claudio Lotito, presidente della Lazio. Luigi Cesaro capolista nel listino plurinominale del collegio di Salerno. Tra le new entry l’atleta paraolimpica Giusy Versace e’ stata confermata come capolista per Forza Italia nel plurinominale alla Camera a Varese e l’imprenditore Fabio Franceschi nel Veneto (capolista nel proporzionale al Senato Niccolo’ Ghedini, mentre alla Camera il capogruppo Renato Brunetta guidera’ i listini di Venezia, Vicenza e Padova). Bergamini-Mallegni-Mugnai guidano liste Fi in Toscana. Il presidente della Cassa forense Nunzio Luciano e’ candidato al Senato nel Collegio proporzionale del Molise. La coordinatrice della regione Tartaglione corre in Puglia. In Lombardia Galliani capolista al Senato. Gelmini sara’ candidata alla Camera, all’uninominale di Desenzano e come capolista nel plurinominale a Brescia e Milano 1. In corsa anche Cristina Rossello, legale di Silvio Berlusconi nella separazione da Veronica Lario. In Calabria corre Andrea Gentile, figlio del senatore uscente ed esponente del Pd.

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In Piemonte capolista Paolo Zangrillo, fratello del medico di Berlusconi che ha consigliato al Cavaliere un po’ di riposo in vista del rush finale della campagna elettorale. L’ex premier, viene spiegato, fara’ poche apparizioni, molte interviste tv e campagna social. Sicuramente qualche cena di finanziamento per portare soldi al partito. Al momento, riferiscono fonti parlamentari di FI, nelle casse non ci sono piu’ di 50mila euro. Respinte le richieste arrivate dai territori: ogni candidato dovra’ mettere mano alle proprie tasche per ottenere l’elezione. Anzi, secondo quanto spiegano le stesse fonti, chi ha un collegio sicuro verra’ invitato ad anticipare la quota spettante. Ovvero i 30mila che dovrebbero essere pagati al momento dell’insediamento. Dalla prossima legislatura la quota mensile che i parlamentari dovranno versare a Forza Italia aumentera’: non piu’ 800 ma 900 euro. Berlusconi, riferiscono fonti azzurre, ha cercato di manifestare la propria riconoscenza a tutti gli ex parlamentari. Ma diversi uscenti difficilmente rientreranno in Parlamento in quanto candidati in collegi non garantiti. Molti nuovi invece correranno in posti blindati. L’ex premier punta a chiudere la lunga partita delle candidature e ad aprire quella della campagna elettorale, convinto di poter portare Forza Italia al 25% e la coalizione al 40.

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