Banksy organizza cerimonia di scuse per la Dichiarazione Balfour

3 novembre 2017

L’artista e writer britannico Banksy, considerato uno dei principali esponenti della street art, ha organizzato una cerimonia di scuse davanti al suo albergo in Cisgiordania, nei pressi di Betlemme, per ricordare il 100esimo anniversario della Dichiarazione Balfour, il fondamento storico-diplomatico sulla base del quale venne poi organizzata la creazione dello Stato d’Israele. Il 2 novembre 1917, verso la fine della Prima guerra mondiale, il ministro degli esteri di sua Maestà Arthur Balfour inviò una lettera a Lord Rothschild, il più eminente rappresentante della comunità ebraica britannica e principale referente del movimento sionista, con la quale impegnava il governo di Londra a guardare con favore alla creazione di un “focolare ebraico” in Palestina, allora facente parte dell’impero ottomano. La Dichiarazione Balfour venne poi inserita nel Trattato di Sèvres del 1920 che stabiliva la fine delle ostilità con la Turchia e assegnava la Palestina all’impero britannico sotto la forma di un Mandato della Società della Nazioni. “Si tratta di una manifestazione per ricordare la disastrosa dichiarazione Balfour che ha provocato una catastrofe per il popolo palestinese e per tutto il Medioriente” ha dichiarato Wissam Salsa, direttore del Walled-Off Hotel di Banksy. “Una festa di strada, in piena tradizione britannica, per ricordare al popolo e al governo britannico la necessità di porgere le loro scuse al popolo palestinese”. Una messa in scena surrealista e ironica ha visto una cinquantina di bambini palestinesi partecipare a un ricevimento per il tè offerto da un attore travestito da regina d’Inghilterra. Dietro di loro, sul muro di separazione che divide la Cisgiordania era stata vergata la scritta “Sorry”, sopra le iniziali della regina Elisabetta. Banksy, che protegge strettamente la sua identità, ha dichiarato di non essere stato presente alla cerimonia.

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