Berlusconi dimesso: superata la prova più pericolosa della mia vita

14 settembre 2020

Silvio Berlusconi ha lasciato l’ospedale di Milano, dove era stato ricoverato il 4 settembre perché positivo al Covid-19, ringraziando “il cielo e la professionalità dei medici del San Raffaele”, primo fra tutti il suo medico personale, “il professor Alberto Zangrillo”. In un punto stampa fuori dal nosocomio l’ex premier ha poi rivelato: “Ho superato quello che considero la prova forse più pericolosa della mia vita. Il professor Clementi del San Raffaele ha studiato il mio tampone ed è rimasto sorpreso dall’entità della carica virale, pensate la più alta tra le decine di migliaia osservate al San Raffaele. Fortunatamente quando me lo hanno comunicato ero già nella fase di recupero da una polmonite bilaterale che mi rendeva tra i soggetti più a rischio. Lo posso dire con soddisfazione: anche stavolta me la sono scampata bella”.

Una malattia “grave e davvero insidiosa”, superata grazie all’affetto e alla partecipazione di chi gli è stato vicino, sostenitori, ma anche avversari. Poi un appello alla prudenza: “Ho provato in prima persona che fino a quando la circolazione di questo virus non sarà debellata, ognuno di noi, pur agendo con la più grande prudenza è esposto al rischio di essere contagiato e di contagiare gli altri e questo è tanto più grave per le persone fragili per età o per condizioni di salute”.

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Berlusconi ha poi rinnovato l’appello alla “massima responsabilità personale e sociale” di tutti e a “non sottovalutare il pericolo” del Coronavirus. All’uscita dell’ospedale San Raffaele di Milano, da cui è stato dimesso stamani dopo 11 giorni di ricovero per polmonite bilaterale in seguito alla positività al Coronavirus, Berlusconi ha ricordato di aver lanciato nelle scorse settimane “numerosi appelli a non sottovalutare il pericolo, a mantenere alta la soglia di attenzione, a riprendere dopo le vacanze la vit quotidiana rispettando rigorosamente le regole e le prescrizioni sanitarie. E’ un dovere verso noi stessi e verso la collettività – ha proseguito – ho provato in prima persona che fino a quando la circolazione di questo virus non sarà debellato, ognuno di noi, pur agendo con la più grande prudenza è esposto al rischio di essere contagiato e contagiare gli altri. E questo è tanto più grave per le persone fragili per età e condizioni di salute”.

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