Blitz antidroga dei carabinieri della Compagnia Roma Trastevere che hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Roma, nei confronti di 10 persone. Dei coinvolti, sei sono stati arrestati (5 in carcere e 1 agli arresti domiciliari), mentre per quattro e’ stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Due indagati destinatari di misure coercitive si trovano invece all’estero e sono ricercati, attraverso l’attivazione dei canali di cooperazione internazionale di polizia. Le indagini dei carabinieri, coordinate dal procuratore aggiunto di Roma Lucia Lotti, sono partite nel febbraio 2018 e hanno consentito di accertare l’esistenza di una fitta rete di spacciatori, composta in prevalenza da cittadini nordafricani che operavano nelle zone di Monteverde e Marconi.
I riscontri investigativi, oltre a individuare l’area di smistamento di hashish, marijuana e cocaina al dettaglio, hanno consentito di acclarare una continua affluenza di consumatori abituali, i quali, sicuri di poter acquistare la droga, non avevano neppure la necessita’ di concordare gli appuntamenti, nella consapevolezza che sul posto avrebbero sempre trovato i pusher. Oltre agli spacciatori, “retribuiti” con 50 euro al giorno, sono stati identificati altri soggetti con le funzioni di procacciatori di clienti o di vedetta, i quali, in cambio di 40 euro, erano pronti a dare indicazioni sui luoghi degli incontri e ad assicurare una cornice di sicurezza allo svolgimento dell’attivita’ di spaccio, eseguendo anche, in molti casi, controlli nelle strade limitrofe proprio per scongiurare la presenza delle forze dell’ordine. La droga veniva nascosta dai pusher in aiuole, anfratti, carrozzeria di auto in sosta, a richiesta recuperata e consegnata agli acquirenti. Nel corso dell’attivita’, a riscontro delle indagini, sono state arrestate 5 persone in flagranza di reato, sorprese a spacciare droga anche a minorenni, deferiti in stato di liberta’ ulteriori 9 soggetti e segnalate 7 persone al prefetto. Gli arrestati, espletate le formalita’ di rito, sono stati tradotti presso il carcere di Regina Coeli, ovvero sottoposti alla rispettiva misura cautelare personale diversa dal carcere.
