Blitz nel Messinese, arrestato ‘Zanna’ boss albanese

17 novembre 2016

E’ scattato all’alba il blitz dei carabinieri che ha consentito di arrestare Zanmir Dajcaj, 43enne esponente di spicco dell’ala ‘mazzarrota’ della cosca mafiosa barcellonese. L’operazione, che ha coinvolto numerosi militari, con il supporto aereo del Nucleo elicotteri dell’Arma di Catania, ha permesso di rintracciare l’albanese, condannato nel 2014 a 12 anni di carcere nell’ambito dell’indagine “Gotha – Pozzo II”. Concluso il termine massimo di custodia cautelare, era stato sottoposto dalla Corte d’Assise d’Appello di Messina al divieto di dimora nella provincia di Messina.

Eppure dell’uomo, conosciuto come “Zanna”, si sentiva ancora parlare, soprattutto nel comparto vivaistico di Terme Vigliatore, come se i suoi interessi in zona fossero sempre rimasti concreti ed attuali nonostante le operazioni antimafia e la condanna. In effetti, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Barcellona pozzo di gotto, coordinati dalla Procura distrettuale di Messina, attraverso una complessa attività d’indagine e svariati servizi di osservazione, hanno accertato che “Zanna”, già da tempo dimorasse, di fatto, a Terme Vigliatore. Si nascondeva in una costruzione abusiva in contrada Case Bruciate, a ridosso del torrente Mazzarrà, una casa in muratura dotata di tutti i confort: stanze da letto, bagni, soggiorno con camino, a ridosso di un avviato vivaio di piantine di agrumi ornamentali. Una florida attività, circa 60.000 piantine, che l’uomo quotidianamente coltivava e che avrebbero fruttato sicuri guadagni anche se completamente al “nero”. Per il boss-vivaista abusivo è così scattato l’aggravamento del regime cautelare, su richiesta dei sostituti procuratori della Dda di Messina, Vito Di Giorgio e Angelo Cavallo.

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