Bruxelles, Mussolini esce da gruppo Ppe in polemica con “strapotere tedesco”

Bruxelles, Mussolini esce da gruppo Ppe in polemica con “strapotere tedesco”
Alessandra Mussolini
30 novembre 2016

Alessandra Mussolini ha annunciato a Bruxelles che uscirà dal gruppo Ppe al Parlamento europeo – pur restando “convintamente” in Forza Italia – in polemica con le posizioni assunte dai Popolari, che denotano uno “strapotere tedesco”, e mancanza di dibattito interno e di considerazione per le posizioni italiane, in particolare sul tema dell’immigrazione. “Volevo farlo prima, ma volevo attendere l’avvicendamento alla presidenza del Parlamento europeo: esco dal Ppe per una serie di motivi, tutti squisitamente politici, l’ultimo dei quali è la dichiarazione del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, del Ppe, che a ridosso del referendum si è permesso di dire che, se fosse italiano, voterebbe ‘sì’ al referendum e a Renzi”, ha spiegato Mussolini a un gruppo di giornalisti convocati stamattina con brevissimo preavviso, riferendo di avere “già informato” il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.

“Sul tema dell’immigrazione, poi – ha aggiunto l’europarlamentare – all’interno del Ppe abbiamo sempre subito lo strapotere dei tedeschi, e ora c’è questa proposta di riforma del Regolamento di Dublino che renderebbe l’Italia un tappo per l’Ue, perché gli immigrati resterebbero tutti in Italia”. Inoltre, non è piaciuto alla Mussolini il voto dei Popolari contro “la Russia, paragonata all’Isis” nella scorsa sessione plenaria. Altro motivo dell’uscita dal gruppo del Ppe per Alessandra Mussolini è la candidatura alla presidenza del Parlamento europeo del capogruppo tedesco del Ppe, Manfred Weber, un “falco” delle politiche d’austerità, dopo l’annuncio di Martin Schulz della sua rinuncia a ricandidarsi. “Un altro tedesco no! Credo che l’Italia si meriti un incarico importante per ciò che sta facendo sull’immigrazione per tutta l’Ue, ma questo non è stato considerato”, ha lamentato Mussolini. Il Ppe – ha aggiunto – è un gruppo che non si confronta al suo interno, in cui non c’è nessuna considerazione per le posizioni dell’Italia, e questo è inaccettabile”. Una possibile candidatura che era stata ipotizzata per la successione a Schulz era quella di Antonio Tajani, ex commissario Ue all’Industria e primo vicepresidente dell’Europarlamento. Ma se si candida il capogruppo dei Socialisti e Democratici, Gianni Pittella (l’annuncio è atteso oggi), “da italiana dico che fa bene, perché credo che qui dobbiamo alzare la voce”, ha concluso Mussolini.

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