Bulgaria e Romania nell’area Schengen, verso la libera circolazione in Europa

Bulgaria e Romania nell’area Schengen, verso la libera circolazione in Europa
1 gennaio 2024

Una svolta epocale attende Bulgaria e Romania, che il 31 marzo 2024 integreranno parzialmente l’area Schengen, aprendo le porte alla libera circolazione all’interno dell’Unione europea. L’annuncio è giunto a fine anno 2023, quando i 27 Stati membri hanno concordato all’unanimità l’eliminazione dei controlli alle frontiere aeree e marittime di questi due Paesi europei.

Secondo il comunicato emanato da Bruxelles, l’integrazione prevede l’abolizione dei controlli alle frontiere aeree e marittime, sebbene le frontiere terrestri rimangano al momento escluse da questa decisione. La data prescelta, in coincidenza con il passaggio dagli orari invernali a quelli estivi stabiliti dall’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo (IATA), segna un passo significativo verso una maggiore integrazione e libertà di movimento. L’abolizione dei controlli alle frontiere terrestri interne all’UE per Romania e Bulgaria sarà oggetto di una futura decisione da parte dei 27 Stati membri.

L’approvazione giunge dopo un lungo processo negoziale durato ben 12 anni e viene accolto con favore dalla Commissione europea. La presidente Ursula von der Leyen ha commentato l’evento definendolo “un momento storico per la Bulgaria e la Romania e di grande orgoglio per i loro cittadini”. La Commissione Ue ha ricordato di aver ritenuto idonei i due Paesi ad aderire allo spazio Schengen fin dal 2011, e nonostante il veto di Vienna l’anno scorso in seguito all’afflusso di immigrati clandestini sul suo territorio, la decisione è stata rivista a seguito di garanzie fornite da Sofia e Bucarest.

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Un passo significativo verso questa integrazione è stato proprio l’accordo raggiunto con Vienna, sottolineato in una dichiarazione congiunta in cui Bulgaria, Romania e Austria si impegnano a combattere più attivamente l’immigrazione clandestina. L’evento è stato accolto con entusiasmo e rappresenta un passo avanti tangibile verso una maggiore unità e coesione all’interno dell’Unione Europea, aprendo la strada a un futuro di maggiore libertà di movimento e cooperazione tra i Paesi membri.

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