Cannes 2025: Viola Davis e la rivoluzione silenziosa delle donne nel cinema


Viola Davis è arrivata a Cannes con un messaggio di speranza e determinazione. L’attrice premio Oscar, nota per la sua carriera brillante e il suo impegno sociale, partecipa quest’anno alla prestigiosa giuria L’Oreal Paris Light on Women’s Worth, un’iniziativa dedicata a premiare registe di talento eccezionale.

Sul red carpet del festival, accanto a stelle come Elle Fanning, Simone Ashley, Jane Fonda e Gillian Anderson, Davis ha condiviso la sua visione ottimistica sul futuro delle donne nel cinema. “Non sono più preoccupata per le donne nel mondo del cinema”, ha dichiarato ai microfoni, esprimendo una fiducia che nasce dall’osservazione diretta dei cambiamenti in atto nell’industria.

Un messaggio di empowerment femminile

Le parole di Davis riflettono anni di battaglie e conquiste nel mondo dello spettacolo. Credo che siamo abituate a creare in epoche in cui non siamo viste né ascoltate con ogni possibile ostacolo sul nostro cammino. Le donne adesso stanno diventando il cambiamento che vogliono vedere.

Questa dichiarazione racchiude non solo la sua esperienza personale, ma anche quella di un’intera generazione di artiste che hanno dovuto lottare per affermarsi in un settore tradizionalmente dominato dagli uomini. Davis, che ha sempre utilizzato la sua piattaforma per promuovere diversità e inclusione, vede ora i frutti di questi sforzi collettivi.

L’arte come specchio della società

Per Viola Davis, la questione va oltre la semplice rappresentanza femminile. “Tutto in questo mondo del cinema riguarda la visibilità”, ha sottolineato. “Nessuno preferisce non essere visto, tutti vogliono vedere sullo schermo la loro storia”.

Quando si apre la porta agli artisti bisogna aprirla a tutti. Serve ad arricchire le nostre vite. Pensi cosa sarebbe la vita senza arte, e cosa sarebbe la vita se si desse spazio solo ad alcune voci e non a tutte.

Un appello per l’inclusione totale

Il messaggio di Davis si fa ancora più potente quando affronta il tema dell’esclusione artistica. L’arte non dovrebbe limitare o escludere. Chiunque abbia una voce, una storia, un talento ha il suo posto in questa industria.

Queste parole assumono particolare significato nel contesto del Festival di Cannes, da sempre vetrina privilegiata del cinema mondiale, dove la battaglia per una maggiore rappresentanza di genere e culturale continua a essere una priorità.

Una serata di cinema e sport

La serata cannense ha visto anche la presenza di Karim Benzema, l’ex stella del Real Madrid e della nazionale francese, che ha accompagnato l’attrice Lyna Khoudri alla première di “13 jours, 13 nuits” di Martin Bourboulon. Il film, presentato fuori concorso, racconta l’evacuazione dell’ambasciata francese a Kabul durante i drammatici giorni del 2021, quando il ritiro delle truppe occidentali segnò il ritorno del regime talebano.

Sul tappeto rosso erano presenti anche il regista Martin Bourboulon, il produttore Dimitri Rassam e l’attore-regista franco-marocchino Roschdy Zem, a testimonianza della dimensione internazionale e multiculturale che caratterizza sempre più il cinema contemporaneo.

Un futuro di speranza

Le dichiarazioni di Viola Davis a Cannes rappresentano un momento di svolta nella narrazione sui diritti delle donne nel cinema. La sua fiducia nel futuro, basata sui progressi concreti osservati negli ultimi anni, offre una prospettiva incoraggiante per le nuove generazioni di artiste.

L’iniziativa L’Oreal Paris Light on Women’s Worth, di cui Davis fa parte come giurata, si inserisce perfettamente in questa visione, offrendo riconoscimento e supporto alle registe che stanno plasmando il futuro del cinema mondiale. Un segnale che il cambiamento non è più solo un’aspirazione, ma una realtà in continua evoluzione.