Canone Rai meno caro, taglio di Ires e Iri. Renzi apre a tutti per un “sì” al referendum

Canone Rai meno caro, taglio di Ires e Iri. Renzi apre a tutti per un “sì” al referendum
2 settembre 2016

di Antonio Angeli

impresa stabilimento lavoroù“Meno tasse per tutti!”: il premier Renzi, in vista del difficilissimo giro di boa del referendum ha lanciato una campagna di “spot” per il governo. Quando lo faceva Berlusconi doveva poi subire l’attacco dell’”armata rossa”, per Matteo giusto qualche lazzo via web. Travolto dal calo degli occupati certificato dall’Istat Renzi, ieri, è subito passato al contrattacco: “La mia ricetta è abbassare le tasse e continueremo a farlo nella legge di stabilità. Non conosco altra regola che quella di abbassare le tasse, lo faremo sul lavoro e con interventi sulla produttività”. E ancora: “Abbasseremo i costi del lavoro, abbasseremo le tasse. Porteremo l’Ires al 24 per cento per le società di capitale, ma porteremo anche al 24% l’Iri per le società di persone. E sui lavoratori autonomi faremo un intervento per dare certezza ai giovani e piano piano abbasseremo i costi del lavoro in maniera strutturale”, ha dichiarato con entusiasmo il presidente del Consiglio. “Il Pil è cresciuto poco secondo le mie aspettative – ha ammesso il premier – ma i numeri sono dalla nostra parte”. E ha aggiunto: “Bisogna creare un clima di fiducia nel Paese. Dobbiamo intervenire e fare meglio e scrollarci la polvere da dosso”. E ha ribadito: “Dobbiamo ridurre le tasse, non toccheremo i bonus. Non si toccano gli 80 euro. Abbasseremo anche il canone della Rai per il prossimo anno, l’unica cosa che si può fare per dare forza a questo paese è quello di abbassare le tasse”.

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Su questo sono tutti d’accordo. La Cgia, Associazione Artigiani Piccole Imprese Mestre, ha accolto l’annuncio con grande interesse: “Se verrà confermata la riduzione al 24 per cento dell’aliquota Ires (l’Imposta sui redditi delle società) – ha calcolato l’associazione – come per altro già previsto dall’ultima legge di Stabilità, dal 2017 le imprese, soprattutto quelle di grandi dimensioni, risparmieranno circa 4,1 miliardi di euro di tasse”. Una bella spinta per l’esecutivo, mai così in difficoltà come nell’attuale momento, con il Pil inchiodato, le aziende che delocalizzano e la cancelliera che punta i piedi sul rispetto delle regole. E un altro gigantesco spot per il governo è il bonus ai diciottenni che, a partire dal prossimo 15 settembre, consegnerà 290 milioni di euro ai 574.593 nati nel 1998 e residenti in Italia. Il 15 è solo un giorno indicativo, l’iniziativa potrebbe partire un paio di giorni prima o dopo. Soldi che serviranno per cinema, teatri, libri e in genere per tutto quanto fa cultura. Il bonus potrebbe essere un po’ meno spot e un po’ più misura strutturale se fosse rinnovato di anno in anno, ma questa, per il momento, è solo una buona intenzione dell’esecutivo Renzi. Per il neo diociottenne la procedura per accedere al beneficio inizia con la registrazione presso uno dei cinque identity provider (Poste, Aruba, Tim, Infocert e Sielte) ottenendo lo “spid”, il Sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale, ricevendo così le credenziali per accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione (ed anche a diversi servizi privati).

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A questo punto il diciottenne si deve dedicare a quella che, in questo periodo, è la principale attività di tutti i giovani: scaricare una app. Basterà collegarsi con www.18app.it oppure www.diciottapp.it e il gioco è fatto. Fornendo i dati personali automaticamente sarà disponibile un credito da 500 euro che sarà attivo dal giorno del compleanno fino alla fine del 2017. Si tratta di una operazione tecnicamente complessa, difficile, fanno sapere dalla presidenza del Consiglio e, soprattutto mai organizzata prima. Ma a Palazzo Chigi sono tutti fiduciosi. I neodiociottenni potranno consultare via Internet (ormai si fa tutto così) un elenco di esercenti, negozi, biblioteche, cinema, teatri, musei e servizi culturali e decidere come preferiscono impiegare il loro tesoretto. Sciolte tutte le riserve sulle possibilità di acquisto: si potrà comprare in forma digitale per prendere un e-book, oppure fare come gli antichi recandosi personalmente in libreria, nel museo o in un teatro. Il credito potrà essere fatto valere con il telefonino oppure col pc o si potrà stampare il foglio e portarlo in libreria (per ritirare il libro scelto) o al cinema (per vedere un film); o in una area archeologica per pagare il biglietto e fare la visita. Ai ragazzi e alle ragazze sarà sufficiente fornire il codice. Hanno diritto al bonus tutti residenti in Italia che arrivano alla maggiore età nel 2016, senza distinzione di nazionalità. La cifra per coprire l’operazione è pronta e inserita in Finanziaria, ma a Palazzo Chigi c’è la certezza che non tutti i soldi disponibili saranno spesi. Come accade per la lotteria: c’è sempre qualcuno con un biglietto vincente che non si presenta a ritirare i soldi che gli spettano.

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