In Cina spopolano le app di food delivery

14 febbraio 2018

Negli ultimi due anni in Cina c’è il boom del cibo a domicilio. Uffici interi, singoli impiegati o famiglie alle prese con la vita frenetica quotidiana, con pochi clic dai loro smartphone e in pochi minuti ordinano pranzi e cene che arrivano caldi ed espressi grazie a giovani pony express in scooter. Un fenomeno molto in voga anche in Italia, ma in Cina è una vera esplosione, con circa 300 milioni di utenti che usano le applicazioni apposite e la nascita continua di mini-ristoranti, anche a casa, senza tavoli e camerieri, pensati proprio allo scopo di preparare il cibo da consegnare. Come ha fatto Su Xiaosu nel suo appartamento di Shanghai. “Lavoriamo 365 giorni l’anno, non chiudiamo mai e se c’è qualche cliente grosso che ordina, ritardiamo anche l’orario di chiusura di una o due ore”.Lei, da sola, con la sua cucina, può guadagnare anche 400 dollari al giorno grazie agli ordini fatti dal telefonino.

É un business che ha generato oltre 32 miliardi nel 2017 e nel 2018 ci si aspetta un’ulteriore crescita del 20%. E si creano posti di lavoro anche per le consegne. Liu, fattorino, racconta che preferisce fare il corriere in giro per la città che restare chiuso in ufficio e guadagna circa 1400 dollari al mese, più o meno lo stipendio medio a Shanghai. Molti ristoranti, inoltre, si sono riconvertiti. Guo, ristoratore, dice: “All’inizio, chiudendo ai clienti abbiamo perso il 40%, poi in tre mesi grazie agli ordini online abbiamo guadagnato di più che combinando il servizio nel locale e il normale take-away”. Ma c’è sempre l’altro lato della medaglia. Sono aumentati gli incidenti stradali, da molti attribuiti ai velocissimi corrieri del cibo, e sono aumentati i rifiuti in plastica in cui vengono consegnati i pasti. Un problema enorme per una Cina già molto inquinata.

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