Cinematherapy, il cinema in ospedale fa bene ai pazienti

Cinematherapy, il cinema in ospedale fa bene ai pazienti
9 gennaio 2017

Assistere a un film, pur se ricoverati in ospedale, è un’esperienza terapeutica che aiuta a ridurre la percezione del dolore, portando sollievo ai malati e alle loro famiglie. Lo confermano i primi dati del progetto di ricerca coordinato da Celestino Pio Lombardi, della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma e responsabile scientifico di MediCinema. Lo studio, la cui prima fase si concluderà nel mese di marzo 2017, sta coinvolgendo 240 pazienti del Gemelli, di cui 120 sono bambini.

“Dalle prime evidenze – sottolinea Lombardi – misurando una serie di parametri psicologici e psicomotori, risulta un miglioramento tra il 20 e il 30 per cento nella percezione del dolore nei pazienti che hanno fatto esperienza della ‘terapia con cinema’”. Questo studio sperimentale nasce all’interno della prima vera sala cinematografica in un ospedale italiano aperta ad aprile 2016 all’ottavo piano del Policlinico A. Gemelli grazie al sostegno di The Walt Disney Company Italia e alla generosità di migliaia di persone. La sala cinematografica è un progetto voluto da MediCinema Italia Onlus e dalla Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma, che adesso – grazie al sostegno del Segretariato Sociale – lanciano una nuova campagna di raccolta fondi attraverso le reti RAI da lunedì 9 a domenica 15 gennaio con sms solidale 45514.

Nel 2017 le risorse saranno destinate al perfezionamento della sala, ad assicurare continuità di offerta di film, con titoli adatti a pazienti adulti e bambini, e a sviluppare la ricerca, avviata di recente, con lo studio scientifico sugli effetti della terapia con cinema, affinché il modello del Gemelli possa essere replicato in tanti altri ospedali italiani. Lo studio ha l’obiettivo di misurare gli effetti della terapia attraverso il cinema nel percorso ospedaliero e nell’approccio alla malattia. Le principali applicazioni prevedono, inizialmente, l’area pediatrica e dell’età evolutiva, compresa l’interazione familiare, i pazienti chirurgici e oncologici, la clinica riabilitativa nei deficit mentali e quella terapeutica relativa a psicosi e disturbi dell’umore, l’area delle disabilità. La cinematherapy, ormai da tempo nota e praticata, indica come la visione di film crei sotto il profilo psicologico un “effetto pausa” per i malati, determinando uno stato di benessere riscontrabile a livello neurologico. Le neuroscienze hanno ulteriormente validato questa tesi (neurocinematics) arrivando a misurare gli effetti fisici durante la visione di immagini in movimento e rilevando miglioramenti.

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