Pd compatto su Mattarella. Sulla carta parte da 554 voti. FI dice no ma prende tempo

Pd compatto su Mattarella. Sulla carta parte da 554 voti. FI dice no ma prende tempo
29 gennaio 2015

Berlusconi-e-Alfano-

Sono 554 i voti da cui parte Sergio Mattarella sulla carta (cioè ipotizzando la poco realistica eventualità che non ci siano franchi tiratori) nell’attesa che Fi e Area Popolare (Ncd-Udc) decidano come votare dalla quarta votazione in cui il quorum per l’elezione del presidente della Repubblica si abbassa a 505. Al giudice costituzionale hanno assicurato il voto 444 grandi elettori del Pd (al netto di Pietro Grasso e Valeria Fedeli), 33 di Sel (al netto di Laura Boldrini), 43 di Scelta Civica e Per l’Italia-Centro democratico (al netto di Domenico Rossi e Mario Caruso che fanno parte della componente del senatore Mario Mauro), 17 senatori del gruppo Per le Autonomie. A questi si aggiungono 17 deputati del gruppo Misto della Camera: il presidente Pino Pisicchio, Nello Formisano (Idv), 5 delle minoranze linguistiche, 6 del Psi, 4 di Maie. Ai 554 potrebbe aggiungersi anche il voto degli ex 5 Stelle, in tutto 32 che oggi si conteranno sul nome di Stefano Rodotà. Dal quarto scrutinio, quindi, non servirebbero i 142 voti di Fi e i 75 Ap per eleggere Mattarella.

Intanto, il Pd continua ad essere compatto sul candidato Sergio Mattarella al Quirinale, ma Forza Italia non ha gradito il “metodo” e prende tempo. Matteo Renzi, parlando all’assemblea dei grandi elettori del Pd che ha approvato la scelta all’unanimità, ha dato l’annuncio ufficiale della scelta. Renzi ha spiegato come si tratta di un nome che “rispondendo ai profili indicati dalle alrte delegazioni sia in grado di mettersi in sintonia con gli italiani, partendo dall’etica e dall’attenzione alla legalità”. Non solo: “E’ una persona la cui solidità istituzionale è in grado di garantire all’Italia 7 anni di autorevole guida al Colle”. “Se si sceglie un candidato del Pd, si va su quel candidato – ha ammonito ancora Renzi ai grandi elettori del Pd – Dopo non ci sono altri candidati del Pd. Il candidato non sarà messo lì per ulteriori passaggi. Ci giochiamo la credibilità. Chi oggi avesse dei dubbi su questo passaggio ha il dovere di dirlo. Un vincolo di lealtà all’interno della nostra comunità impone di dire che non si considera il Colle come il passaggio per bruciare dei nomi. Chi vuole bruciare fa i falò, non fa il grande elettore”.

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La reazione a caldo di Forza Italia è stata negativa: “Non voteremo Mattarella”, ha detto il presidente dei senatori Fi, Paolo Romani. Successivamente, però, c’è stato un incontro riservato tra Silvio Berlusconi e Angelino Alfano per decidere la linea sul nome di Sergio Mattarella come prossimo presidente della Repubblica. I due, riferiscono alcune fonti, si sarebbero visti da soli forse a casa del ministro dell’Interno. Intanto, le delegazioni dei due partiti si sono incontrate alla Camera. Insieme è emersa una forte critica “per il metodo usato” e la decisione di votare scheda bianca alle prime tre votazioni.

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