Conclave, la resa di Becciu e la corsa al Soglio: Parolin in pole position

Il cardinale cede dopo duri scontri in Vaticano. Intanto emergono i tre schieramenti per l’elezione del nuovo Pontefice, con Parolin favorito ma non senza rivali.

Il cardinale Angelo Becciu

Il cardinale Angelo Becciu

Un atto di obbedienza carico di amarezza. Il cardinale Angelo Becciu ha annunciato ufficialmente la sua rinuncia a partecipare al Conclave, in risposta alle pressioni ricevute dalla Santa Sede. Lo fa ribadendo la sua innocenza sulle accuse di peculato e truffa che lo hanno visto condannato in primo grado, ma riconoscendo la necessità di “mettere al primo posto l’unità della Chiesa“.

“Ho deciso di obbedire”: il doloroso passo indietro di Becciu

Nella sua dichiarazione, il porporato sardo ha scritto: “Avendo a cuore il bene della Chiesa, che ho servito e continuerò a servire con fedeltà e amore, ho deciso di obbedire alla volontà di Papa Francesco di non entrare in Conclave, pur rimanendo convinto della mia innocenza”.

Una resa non semplice, arrivata dopo giorni di tensioni all’interno delle congregazioni generali. Fonti vicine a Becciu raccontano di un uomo ferito ma consapevole di non poter opporsi ulteriormente senza rischiare di apparire come uno “scismatico”. Già nel 2020, Francesco gli aveva chiesto di rinunciare ai privilegi del cardinalato, pur consentendogli di mantenere il titolo.

Lo scontro in Vaticano: “Così lo hanno isolato”

Dietro la decisione di Becciu ci sarebbe stato un duro confronto con alcuni dei cardinali più influenti, tra cui Pietro Parolin e Giovan Battista Re. Secondo quanto riportato da fonti interne, durante una congregazione gli sarebbe stato detto chiaramente che la sua presenza al Conclave avrebbe rischiato di dividere i porporati.

“Se insisti, sarai ricordato come colui che ha spezzato l’unità della Chiesa”, gli avrebbero riferito. Una mossa che ha lasciato Becciu senza appoggi, costringendolo al passo indietro.

La corsa al Soglio: Parolin in testa, ma la partita è aperta

Con l’apertura del Conclave prevista per il 7 maggio, in Vaticano si delineano già i possibili scenari per l’elezione del nuovo Papa. Tre sono i fronti principali:

  1. La linea della continuità con Francesco
    Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato uscente, punta a raccogliere il consenso di quanti vogliono proseguire sulla strada tracciata dall’attuale Pontefice. Stima di avere già 50 voti a suo favore, ma serviranno almeno altri 40 per raggiungere il quorum.
  2. I conservatori e la scommessa su Erdő
    Il cardinale ungherese Péter Erdő rappresenta l’ala più tradizionalista, ma il rischio è che risulti troppo divisivo per essere eletto al primo scrutinio. Potrebbe però emergere come candidato di compromesso in caso di stallo.
  3. I riformisti: Grech o un outsider?
    Il maltese Mario Grech è il nome più gettonato tra i progressisti, ma non manca chi ipotizza un’elezione a sorpresa, magari puntando su un cardinale non europeo come Luis Antonio Tagle.

Intanto, i numeri si fanno più stretti: i cardinali elettori sono 133 (due assenti per motivi di salute), e il quorum per l’elezione scende a 89 voti. Ma con queste divisioni, il rischio di un Conclave lungo è concreto.

Roma in preghiera: oltre 70mila pellegrini alla tomba di Francesco

Mentre il Vaticano si prepara all’evento che ne deciderà il futuro, i fedeli continuano a riversarsi in Santa Maria Maggiore per rendere omaggio alla tomba di Papa Francesco. Code interminabili e un flusso ininterrotto di persone hanno trasformato la basilica in uno dei luoghi più frequentati della città.

“Sembra già Giubileo”, commenta un sacerdote mentre aiuta a gestire la folla. Intanto, tra i porporati, si discute già di quale eredità spirituale lasciata da Francesco dovrà essere preservata.

Becciu tornerà a parlare?

Alcuni collaboratori del cardinale sardo lasciano intendere che la sua battaglia per la reputazione non è finita. Se in appello dovesse essere assolto, potrebbe decidere di raccontare pubblicamente le pressioni subite in queste ore.

Per ora, il suo nome è stato ufficialmente escluso dalla lista degli elettori. Ma una cosa è certa: questo Conclave si apre all’insegna della tensione e degli equilibri precari. E la partita, in realtà, è appena cominciata.