Consulente, Corona incassava 130mila in nero al mese. Difesa rinuncia al teste Favoloso

Consulente, Corona incassava 130mila in nero al mese. Difesa rinuncia al teste Favoloso
23 maggio 2017

Fabrizio Corona avrebbe incassato ‘in nero’ per eventi e serate che lo vedevano protagonista circa 130mila euro al mese tra il novembre del 2015 e il luglio del 2016. Lo ha spiegato il professore universitario esperto di fisco Andrea Perini illustrando ai giudici del processo all’ex ‘re dei paparazzi’ la sua dettagliata consulenza sui movimenti di denaro negli ultimi anni. In quel periodo, ha detto Perini, che ha svolto lo studio su incarico della difesa, Corona non ha fatturato per le serate e gli eventi a cui partecipava e per “altre prestazioni” piu’ di un milione e duecentomila euro. Corona e’ imputato per intestazione fittizia dei beni alla coimputata Francesca Persi in relazione al ‘tesoretto’ da 2,6 milioni di euro trovato nel controsoffitto della sua collaboratrice e nelle cassette di sicurezza in Austria. Il suo attuale debito col fisco, ha aggiunto il docente universitario, e’ di circa 9 milioni. Intanto, Luigi Favoloso, l’attuale compagno di Nina Moric accusato da Fabrizio Corona (ex marito della modella croata) di aver piazzato la bomba carta scoppiata nella notte tra il 15 e il 16 agosto scorso vicino a casa sua, non sarà ascoltato come testimone nell’aula del processo milanese a carico dell’ex fotografo dei vip. La difesa dell’ex re dei paparazzi, rappresentata dagli avvocati Ivano Chiesa e Luca Sirotti, ha infatti rinunciato alla sua testimonianza. Erano stati proprio i difensori dell’ex fotografo dei vip a citare come testimone Favoloso soprattutto per la vicenda dell’esplosione della bomba carta da cui sono partire le indagini culminate, a ottobre scorso, con l’arresto di Corona per intestazione fittizia dei beni, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e violazione delle norme patrimoniali relative alle misure di prevenzione. Ma oggi gli stessi legali della difesa hanno rinunciato alla sua deposizione. “Sono stato accusato in quest’aula da Corona e l’ho denunciato per calunnia. Poi sono stato citato come testimone dai suoi stessi difensori. Oggi avrei voluto parlare in aula per dichiarami estraneo alle accuse. Invece hanno rinunciato alla mia testimonianza. Evidentemente hanno paura che emerga qualcosa” si è sfogato Favoloso parlando fuori dall’aula a beneficio di taccuini e telecamere.

“Legami di Corona con la criminalità organizzata? Non ne so nulla. So invece che Corona ha fatto parte dei suoi soldi in modo non illecito, ma illegittimo. Soldi che non sono frutto del suo lavoro”. Nessun altro dettaglio sull’origine del cosiddetto “tesoretto” di Corona, circa 2,6 milioni di euro tra i soldi in contanti trovati nel controsoffitto della collaboratrice Francesca Persi e quelli depositati in due cassette di sicurezza di una banca austriaca: “Ho denunciato Corona per calunnia. Si faranno delle indagini e spero che emerga un po’ tutto” si è limitato a dire Favoloso. Favoloso, secondo quanto riferito in una delle scorse udienze da Corona, avrebbe piazzato la bomba carta sotto casa sua per “dimostrare che vivevo in una situazione di pericolo” e “togliermi la patria potestà di mio figlio Carlo”. I legali dell’ex fotografo avevano chiesto e ottenuto di ascoltarlo in aula. Il Tribunale ha però stabilito di sentirlo non come testimone semplice, ma in veste di teste assistito dal difensore perché potenzialmente incriminabile per la vicenda della bomba carta. A differenza di quello semplice, al testimone assistito è infatti concessa la possibilità di avvalersi della facoltà di non rispondere per evitare che il contenuto della sua deposizione possa essere utilizzato contro di lui. Proprio per questo, ha messo in chiaro questa mattina, ad apertura di udienza, il presidente del collegio giudicante Guido Salvini, a Favoloso “non possono essere rivolte domande in relazione alla bomba carta”. Così la difesa di Corona ha deciso di fare a meno della sua testimonianza: “Ci abbiamo riflettuto – ha chiarito l’avvocato Chiesa in aula – siccome non gli è possibile rispondere ad alcune nostre domande, vista la sua condizione di soggetto potenzialmente incriminabile, abbiamo deciso di rinunciare”. “Prima mi accusano poi non mi danno la possibilità di parlare”, ha polemizzato Favoloso fuori dall’aula. E ancora: “Quello che volevo dire in aula lo spiegherò nella denuncia per calunnia contro Corona. La verità verrà fuori”. Il processo all’ex re dei paparazzi è ormai alle battute finali. Il 6 giugno, dopo gli ultimi testimoni, la parola passerà al pm Alessandra Dolci per la requisitoria di condanna. E, se ci sarà tempo, la difesa Corona comincerà l’arringa difensiva con l’avvocato Sirotti. Il secondo difensore dell’ex fotografo, Chiesa, parlerà invece all’udienza dell’8 giugno quando è prevista anche l’arringa dell’avvocato Cristina Morrone, difensore di Francesca Persi, ex collaboratrice di Corona imputata per intestazione fittizia di beni. Il 12 giugno, dopo eventuali repliche del pm e controrepliche dei difensori, è attesa la sentenza.

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