Conte in zone sisma, non passerella ma ricerca soluzioni

14 settembre 2019

“Lo avevo annunciato, come prima uscita, e non e’ una passerella ma la ricerca di soluzioni concrete”. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, tenendo fede all’impegno preso in Parlamento al momento di illustrare il proprio programma, ha visitato – ed e’ la terza volta – le zone colpite dal sisma dell’Italia centrale del 2016, individuando questa come prima uscita ufficiale in Italia dall’inizio del nuovo mandato da premier. La visita ha toccato due luoghi tra i piu’ colpiti dal terremoto: Accumoli, nell’alto Lazio, e Castelsantangelo sul Nera, nelle Marche. In entrambe le tappe Conte ha incontrato una delegazione degli amministratori locali, accompagnato da Angelo Borrelli, capo della protezione Civile, e da Piero Farabollini, commissario straordinario per la ricostruzione.

“I problemi li conosciamo – ha sottolineato Conte dopo il primo incontro con i sindaci e con i comitati del ‘cratere’ – li abbiamo affrontati e ora analizzeremo le criticita’, tenendo presente che per la ricostruzione serviranno degli anni, non uno o due”. Una delle maggiori criticita’ individuate da Conte nei suoi incontri e’ stata quella della burocrazia e della poca sollecitudine nell’inoltro delle domande di ricostruzione: “Le domande per la ricostruzione privata procedono molto lentamente – ha detto – a volte perche’ si tratta di seconde case, molto spesso per una serie di procedure burocratiche e complesse. Dobbiamo pero’ iniziare a dire che entro dicembre 2019 chi e’ interessato si deve affrettare. Paradossalmente, la prospettiva di un’ulteriore proroga rallenta e noi dobbiamo definire il perimetro degli interventi. Lo dico chiaramente – ha aggiunto Conte -, non concederemo piu’ proroghe, tutti devono essere messi nelle condizioni di avvantaggiarsi, perche’ non ci saranno piu’ proroghe”. Nella tappa nelle Marche, Conte non ha poi escluso un sottosegretario ad hoc: “Abbiamo un sottosegretario agli investimenti, se poi sara’ necessario una delega specifica alla ricostruzione delle aree terremotate ci penseremo. Per ora no – ha concluso – ci sono io a seguire da vicino la questione”.

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