Coppa Davis, Italia a testa alta. Ma non mancano le polemiche

Coppa Davis, Italia a testa alta. Ma non mancano le polemiche
Matteo Berrettino e Fabio Fognini
27 novembre 2022

Il doppio, con la nuova formula della Coppa Davis, è oramai diventato l’ago della bilancia. Lo sapeva bene il capitano degli azzurri, Filippo Volandri, che proprio dopo la vittoria di Fabio Fognini e Simone Bolelli contro gli Stati Uniti, aveva applaudito la loro prestazione, sottolineando “siamo una squadra, una coppia davvero in sintonia”. Per questo, quando alle 18.40 di ieri, nella chat dei giornalisti, è arrivato il messaggio dall’International Tennis Federation, in cui si annunciava che in campo per l’Italia, nel doppio, scendeva Matteo Berrettini, molti – in sala stampa a Malaga ma non solo – si sono chiesti cosa stesse passando per la mente di Volandri.

Parla la Fit

A cambiare la formazione del doppio – sul punteggio di 1-1 tra Italia e Canada, valevole per la finale della Davis Cup – era stato anche il Canada. Niente Shapovalov (dopo la maratona persa contro Lorenzo Sonego), al suo posto il capitano canadese aveva annunciato il numero sei del mondo, Felix Auger Aliassime. “Le formazioni del doppio possono essere cambiate all’ultimo – spiegano dalla Federazione Italiana Tennis – e sono in contemporanea, nessuna delle due squadre sa la mossa dell’altro”. Quindi niente di strano. Se non fosse che Matteo Berrettini non gioca da un mese e non è doppista. Perché allora Volandri ha tentato la carta effetto sorpresa? Ricostruiamo gli ultimi due giorni della squadra azzurra. Giovedi scorso gli azzurri scendono in campo con Sonego e Musetti – rispettivamente numero 2 e 1 – dopo gli infortuni di Berrettini e Sinner. Lorenzo Sonego gioca un match impeccabile: grinta, determinazione, non ha mai fatto entrare in campo lo statunitense Frances Tiafoe, nonostante i numeri siano tutti a favore dell’americano (numero 19 al mondo). Uno a zero per l’Italtennis.

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Il capitano azzurro

Il numero 9 , Taylor Fritz, reduce da una buona prestazione alle Atp Finals di Torino, riporta in parità lo scontro, battendo in due set un Lorenzo Musetti che non è mai entrato in partita. Il punto decisivo, per l’Italia, arriva da un’ottima prestazione nel doppio di Fabio Fognini e Simone Bolelli. Sabato mattina Bolelli si allena, ma Volandri – al termine del match perso contro il Canada – dirà che aveva già problemi al polpaccio. Eppure al momento della consegna della formazione, alle 12 di ieri, c’era ancora Bolelli, in coppia con Fognini. L’uomo Davis è ancora Sonego che dopo una maratona di oltre tre ore strappa il primo punto per gli azzurri contro uno Shapovalov che spreca, compiendo tre doppi falli consecutivi e concedendo la vittoria all’Italia. Non c’è storia invece per Musetti che contro Auger Aliassime è costretto a piegarsi. A questo punto, Volandri tira fuori la carta – che poi non si rivelerà vincente – di Berrettini. I problemi al polpaccio di Bolelli sono davvero tali da impedire un suo ingresso in campo? Come mai il capitano azzurro ha deciso di “rischiare” così tanto in un match importantissimo?

La squadra in campo

In fin dei conti, Berrettini non è doppista (con Fognini ha giocato 9 volte), è reduce da un mese di stop. Non era meglio provare a mettere in campo un Sonego con entusiasmo alle stelle? “Il mio anno? È difficile da descrivere, non è negativo. Ho sforzato la mia mente per cercare di essere positivo. Ho pensato ad un certo punto di finire la stagione, ma poi sono ripartito. Non ho rimpianti per aver giocato oggi. Sarà difficile dormire”, ha commentato in serata Berretini. “La sconfitta brucia – replica Volandri – non vogliamo nasconderci dietro un dito, ma sono contento di tutti i miei ragazzi, della loro disponibilità”. Si sa, col senno di poi, siamo tutti allenatori. E così, la Rete, impietosa come sempre, si è spaccata fra chi ha sostenuto la scelta di Volandri e chi no. “Scelta azzardata, scelta rischiosa”, scrive qualcuno. “Non aveva alternative”, ribatte un altro utente. “Spero davvero che Bolelli sia stato infortunato veramente”, è la critica di qualcun’altro. Per Adriano Panatta, vincitore dell’ultima Coppa Davis italiana nel 1976, si è trattato di “un disastro”.

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Il sogno Davis

“Il sogno Davis è solamente rimandato”, commenta invece Paolo Bertolucci, altro ex campione di Davis. Comunque sia andata, l’Italia va via da Malaga a testa alta, per vari motivi. Il primo, aver ritrovato un Sonego che in squadra mette cuore, determinazione, coraggio; il secondo, per aver comunque superato i quarti di finale contro gli Stati Uniti, incassando un risultato inaspettato (considerate le defezioni per infortunio di Sinner e Berrettini). Il terzo, per aver dimostrato di essere squadra. Ora toccherà a capitan Volandri rimettere a posto le fila di un team che può davvero crederci fino alla fine. Che il 2023 – per cui l’Italia ha avuto una wild card e dunque giocherà già nel gruppo finale di settembre – sia davvero l’anno buono. Senza infortuni.

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