Coppia esposta a stesso agente nervino usato nel caso Skripal. E’ scontro Londra-Mosca

Coppia esposta a stesso agente nervino usato nel caso Skripal. E’ scontro Londra-Mosca
5 luglio 2018

Quattro mesi dopo l’avvelenamento dell’ex spia russa Sergei Skripal e di sua figlia Yulia a Salisbury, i due cittadini britannici ritrovati sabato scorso in condizioni critiche a circa 15 chilometri dalla città dell’Inghilterra sud-occidentale, sono stati esposti allo stesso agente nervino. E’ quanto ha reso noto la polizia anti-terrorismo britannica che ha assunto la guida delle indagini.

“Abbiamo ricevuto i risultati dei test condotti dal laboratorio di Porton Down che mostrano che due persone sono state esposte all’agente nervino Novichok”, ha detto il capo dell’antiterrorismo, Neil Basu, precisando che “non c’è alcuna prova” che indichi che l’uomo e la donna avvelenati, identificati in Charlie Rowley e Dawn Sturgess, “siano stati presi di mira in qualche modo”. “E’ lo stesso agente nervino – ha aggiunto Basu – ora spetta agli scienziati stabilire se faccia parte dello stesso lotto”, mentre “la priorità degli investigatori è stabilire in che modo queste due persone siano venute in contatto con l’agente nervino”. Sono oltre 100 gli investigatori impegnati sul caso. Basu ha raccontato che la donna, 44 anni, si è sentita male nella mattinata di sabato scorso, perdendo i sensi in una casa di Amesbury, nei pressi di Salisbury, dove nel pomeriggio è stata chiamata nuovamente un’ambulanza per prestare soccorso a un uomo.

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Il capo dell’antiterrorismo ha precisato che “non ci sono prove sul fatto che l’uomo o la donna abbiano visitato uno dei siti decontaminati dopo il tentato omicidio di Sergei e Yulia Skripal”. Ricoverati nell’ospedali di Salisbury, lo stesso dove sono stati curati l’ex spia russa e la figlia, i due rimangono “in condizioni critiche”. Intanto, il caso diventa politico. La Russia non ha ricevuto alcuna informazione dalle autorità britanniche dopo che una coppia in Inghilterra è stata esposta allo stesso agente nervino usato nei mesi scorsi su una ex spia russa a pochi chilometri di distanza. “Non abbiamo informazioni sulle sostanze usate o su come sono state usate” ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che ha definito la vicenda “molto preoccupante”.

Peskov ha aggiunto che Londra non ha mai voluto indagare congiuntamente con Mosca sull’attacco di Salisbury a marzo, nel quale l’ex 007 russo Sergei Skripal e la figlia sono stati avvelenati con il novichok, un agente nervino militare. “Fin dall’inizio la parte russa ha proposto di condurre un’indagine congiunta con la parte britannica ma questa proposta è rimasta senza risposta” ha aggiunto Peskov. Mosca ha pure avvertito il governo britannico che dovrà “scusarsi” con la Russia e con la comunità internazionale per le sue accuse dopo l’avvelenamento di due persone in Inghilterra con lo stesso agente nervino usato su una ex spia russa a marzo. “Il governo di Theresa May e i suoi rappresentanti dovranno scusarsi con la Russia e con tutta la comunità internazionale. Non avverrà subito, ma avverrà” ha detto ai giornalisti la portavoce della diplomazia russa Maria Zakharova.

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Frattanto, la premier britannica, Theresa May, ha puntualizzato che la polizia britannica “non tralascerà” alcuna pista nelle indagini sull’intossicazione della coppia risultata esposta al novichok. In precedenza era stato il ministro degli Interni britannico, Sajid Javid, a dichiarare “giunto il momento che la Russia si faccia avanti e spieghi che cosa sta succedendo” – malgrado Mosca abbia sempre negato qualsiasi coinvolgimento nella vicenda. “Non si tratta di un disputa con la popolazione russa: sono le azioni del governo russo che continuano a minacciare la nostra sicurezza e quella della comunità internazionale”, ha continuato Javid: “E’ totalmente inaccettabile che i nostri cittadini siano bersaglio deliberato o accidentale o che si sparga del veleno nelle nostre strade, nei nostri parchi o nelle nostre città”.

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