Coronavirus in Italia, governo decreta stato d’emergenza. Di Maio: 80 italiani a Wuhan rientrano lunedì

31 gennaio 2020

Coronavirus in Italia, due casi accertati e uno sospetto. E intanto il governo decreta lo stato d’emergenza sanitaria per sei mesi. E dopo il blocco imposto ai voli da e per la Cina sono atterrati all’aeroporto di Fiumicino gli ultimi cinque voli diretti provenienti da varie città della Cina, tra cui Hong Kong e Chengdu. In estrema sintesi, queste le novità delle ultime ore in Italia sul Coronavirus che sta alimentato paura in tutto il mondo. I due turisti cinesi affetti da Coronavirus, ricordiamo, sono ricoverati all’ospedale Spallanzani di Roma. L’intervento tempestivo, come ha spiegato il direttore scientifico, Giuseppe Ippolito, ha limitato i rischi di contagio. “I due pazienti sono stati immediatamente ricoverati, posti in isolamento, sono in buone condizioni. La tempestività dell’intervento ci fa pensare che non ci siano persone esposte perché come sapete di norma l’infezione si trasmette dopo la comparsa dei sintomi”, ha detto Ippolito. “Appena sono comparsi i sintomi i pazienti sono stati presi in isolamento, è stata fatta la diagnosi, è stata verificata. Questo ci fa essere abbastanza tranquilli – ha sottolineato -. Ci aspettavamo questi casi, eravamo preparati. Li abbiamo identificati precocemente e isolati. I pazienti sono in buone condizioni, sono giovani, con un quadro da normale influenza. Non c`è terapia per questa infezione – ha aggiunto il direttore scientifico dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma- i pazienti vengono trattati con farmaci sintomatici esattamente come per l`influenza, resteranno isolati per qualche giorno e trattati dal nostro personale che è eccezionale”.

Ippolito ha sottolineato che “il resto della comitiva lo stiamo monitorando come misura di estrema precauzione: seguiamo il modello della sorveglianza sanitaria e con loro stiamo adottando i controlli esattamente come chi passa per uno screening aeroportuale, quindi non sono quarantena ma in controllo sanitario”. I due contagiati hanno girato per una settimana in Italia “ma i cittadini devono stare tranquilli – ha spiegato – perché il rischio reale di trasmissione si verifica con persone sintomatiche appena i due turisti hanno avuto i sintomi sono state seguite tutte le procedure. Siamo quasi del tutto tranquilli che non ci siano stati altri contagi. Di norma l`infezione viene trasmessa solo da persone che hanno i sintomi. Durante l`incubazione non si trasmette virus a meno di eccezioni eccezionali eccezionalmente. Siamo ragionevolmente tranquilli”. Come consigli per la vita quotidiana valgono “le stesse misure per la normale influenza. Lavarsi le mani quando si entra in contatto con persone con sintomi respiratori. Consiglio di consultare i siti internet ufficiali. Ci sono troppi parolai e venditori di frottole. Anche se viene a contatto con un caso ma non ha una esposizione diretta e prolungata contatto con una persona malata il rischio di trasmissione è vicino allo zero. Non si trasmette attraverso oggetti, viaggiando sullo stesso mezzo pubblico purché non ci sia a contatto diretto e ravvicinato”, ha concluso Ippolito. La coppia malata faceva parte di comitiva turisti, ora scortata in ospedale La coppia di turisti cinesi ricoverata allo Spallanzani faceva parte di una comitiva che era arrivata in Italia per un tour. Il resto del gruppo oggi era diretto in pullman a Cassino per una gita ma, scattate le procedure di sorveglianza sanitaria, sono stati recuperati dalle forze dell’ordine e scortati fino allo Spallanzani.

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Parla anche il il direttore del Grand Hotel Palatino di Roma. “Erano in tre nella stanza” e “al momento nessun dipendente è sottoposto a controlli specifici”. Poi sulla coppia di cinesi colpita dal virus ospite dell’albergo ha detto: “Abbiamo saputo dell’ufficialità ieri sera, pochi minuti prima della conferenza stampa del premier. La stanza è stata sigillata in via precauzionale già dal giorno in cui è stata chiamata l’ambulanza”. Ed ha aggiunto: “Questi clienti parlavano esclusivamente cinese, i contatti erano limitati. Erano in tre ma la terza persona non so se è stata ricoverata, non so chi sia. Loro erano moglie e marito, erano qui per turismo”. Il direttore conclude: ”La moglie ha chiesto di chiamare l’ambulanza perché il marito aveva la febbre alta. Indossavano già le mascherine, come molti clienti orientali. Non c’è nessun pericolo di contagio, non è necessaria alcuna decontaminazione”. Il direttore poi su eventuali disdette replica: ”Sì ci sono state, era inevitabile visto il clamore. Ancora dobbiamo quantificarle”.

La stanza dell’albergo di Roma dove soggiornavano i due turisti cinesi risultati positivi al coronavirus è stata decontaminata della Asl. La camera era stata sigillata due sere fa quando la coppia è stata soccorsa in ambulanza. È stata anche attivata la sorveglianza sanitaria sulle persone venute in contatto con i due. Secondo quanto si è appreso, i contagiati si trovavano a Roma da meno di una settimana. Prima di arrivare nella capitale, una volta giunti all’aeroporto di Milano Malpensa, avevano fatto delle tappe intermedie. Tra queste, Parma, circa una settimana fa. L’itinerario dei due, marito e moglie, verrà definito meglio nelle prossime ore, anche nel caso occorressero particolari precauzioni, mentre a Parma è in corso una riunione sul caso con l’Azienda ospedaliera.

Nuovo sospetto caso di coronavirus a Roma: all’ospedale di Tivoli, alle porte della Capitale, ieri si è presentato un 41enne rumeno, Marian C., raccontando di lavorare all’Hotel Palatino di Via Cavour, dove sono stati riscontrati i primi due casi di infezione da coronavirus su due turisti cinesi. Lo rende noto l’Associazione Giustitalia. L’uomo è arrivato in ospedale alle 16.55, con una sintomatologia che poteva essere scambiata per una normale influenza se non fosse stato per la scrupolosa osservazione di Federica Conti, infermiera professionale di triage, iscritta all’Associazione Giustitalia, che ha notato subito che qualcosa non quadrava in quel paziente, che non manifestava la sintomatologia medica di una normale influenza stagionale. Il personale sanitario ha – come si legge nel referto – “immediatamente invitato il paziente ad indossare mascherina chirurgica e lo stesso è stato subito collocato in sala isolamento”. Contemporaneamente è stato allertato lo Spallanzani per il trasferimento del paziente al nosocomio romano. E` stato anche immediatamente chiuso per disinfestazione il bagno del triage. Nella diagnosi si legge “sospetto contagio da coronavirus”.

Intanto, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in collegamento con l’ambasciatore a Pechino Luca Ferrari ha fatto sapere “che nella notte tra il 2 e il 3 febbraio, cioè lunedì mattina, atterrano in Italia i nostri connazionali, circa 80, che in questo momento sono a Wuhan”. Di Maio ha anche annunciato che appena sbarcati “saranno sottoposto qui in Italia a un regime sanitario dedicato in un luogo dedicato per poter gestire il momento che stiamo affrontando in merito alla crisi del coronavirus”. “Gli italiani in Cina sono circa 11.600, circa 80 sono nella zona du Wuhan”, ha detto il ministro degli Esteri, specificando che “circa 500 cittadini, che si trovano in zone diverse da Wuhan, hanno chiesto informazioni per rientrare in Italia e per questo abbiamo deciso di costituire un’unità operativa speciale che si riunirà nelle prossime ore con il ministero della Salute, delle Infrastrutture e con l’Enac per agevolare le procedure. Questa unità si occuperà di far tornare gli italiani che vogliono rientrare, dei cittadini cinesi temporaneamente presenti in Italia e che vogliono ritornare in Cina e della gestione del traffico merci che deve essere garantito nei limiti dei protocolli sanitari”.

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