Corruzione, arrestato sindaco di un comune del Catanese. Per i pm c’è “pericolo di fuga”

Corruzione, arrestato sindaco di un comune del Catanese. Per i pm c’è “pericolo di fuga”
10 ottobre 2016

polizia mafia diaRispondono di corruzione e concussione, a vario titolo, i tre fermati nel blitz della Direzione investigativa antimafia di Catania. Gli episodi sono attribuiti, oltre che al sindaco di Acicatena Ascenzio Maesano (foto), al consigliere (e non assessore come era stato reso noto in precedenza) Orazio Barbagallo, 65 anni, presidente delle commissioni Bilancio e Garanzia, nonche’ componente di quella alle Attivita’ produttive; l’imprenditore coinvolto e’ Giovanni Cerami, titolare della Halley Consulting, societa’ di Aci Catena specializzata nella fornitura di software e hardware. Le indagini sono coordinate dai Pm Pasquale Pacifico, Antonella Barrera e Tiziana Laudani che hanno emesso il decreto di fermo “per interrompere la fuga di notizie”. “Non possiamo permettere che l’imprenditoria sana di Catania, e ce ne è tanta, venga spazzata via da quegli imprenditori che, attraverso scorciatoie o accordi collusivi, pensano di potere arrivare a trattare con la pubblica amministrazione”, ha detto il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro. In una intercettazione Maesano e Barbagallo vengono ascoltati mentre si spartiscono una tangente. In un’altra, Barbagallo e l’imprenditore, avendo saputo dell’indagine da parte della Procura si vogliono incontrare ed uno dice all’altro “vieni vestito leggero”, che gli investigatori interpretano come “non portare il telefono cellulare”. Durante una perquisizione in casa di Maesano gli investigatori hanno sequestrato 2.300 euro in contanti contenuti in una scatola da scarpe. “La Procura di Catania – ha concluso Zuccaro – è intervenuta su un episodio specifico, provato da una intercettazione ambientale importantissima, ma è ovvio che l’indagine ha risvolti più ampi e su questo continueremo le indagini”. Al centro dell’inchiesta due appalti per la fornitura di materiale hardware e software al Comune di Aci Catena. Gli episodi di corruzione che hanno portato la Procura di Catania a emettere un decreto di fermo per pericolo di fuga hanno riguardato il rinnovo del contratto di fornitura in favore del Comune di Aci Catena del servizio di assistenza e manutenzione dei sistemi software e hardware e l’aggiudicazione del progetto esecutivo, denominato “Home car” finanziato dalla Comunita’ europea per un importo di 252 mila euro alla societa’ Halley consulting Spa, di cui Giovanni Cerami e’ direttore generale.

La Procura nel corso di due intercettazioni avvenute il 4 giugno e’ riuscita a scoprire che la Halley consulting ha pagato una tangente di 15 mila euro che Giovani Cerami avrebbe consegnato a Orazio Barbagallo che a sua volta l’ha divisa “in parti uguali” con il sindaco Maesano. La somma, secondo gli inquirenti costituiva l’ennesimo pagamento efettuato da Cerami in favore dei pubblici funzionari in quanto l’imprenditore operava con il comune di Aci Catena da 20 anni. La mattina del 4 giugno Maesano e Barbagallo si sentivano telefonicamente concordando di vedersi da li’ a poco e utilizzando un linguaggio criptico. Sono stati gli investigatori della Dia a intercettarli proprio mentre si dividevano la tangente incontrandosi in una localita’ di campagna e adottando delle precauzioni per non essere intercettati.  Da domani scatteranno le 48 ore a disposizione del Gip Anna Maggiore per effettuare l’udienza di convalida di arresto per Maesano, Barbagallo e Cerami. Sino alla celebrazione dell’udienza i tre indagati, condotti in carcere, non solo non potranno comunicare con i loro avvocati di fiducia, ma non potranno leggere gli atti dell’inchiesta che inchiodano i tre alle loro responsabilita’. Domani mattina il sostituto procuratore della Repubblica Pasquale Pacfico depositera’ all’ufficio del gip la richiesta di custodia cautelare e solo dopo sara’ possibile avere gli incartamenti che compongono l’inchiesta. Oltre alle due intercettazioni tra Maesano e Barbagallo e Barbagallo e Cerami vi sono una serie di sequestri di atti effettuati dalla Dia di Catania al comune di Aci Catena che riguardano l’appalto per la gestione del settore informatico comunale e l’iter di assegnazione dell’appalto che in regime di proroga si e’ protratto per quasi vent’anni.

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