Covid-19, Gimbe: crescono casi a causa varianti. Serve lockdown generale

Covid-19, Gimbe: crescono casi a causa varianti. Serve lockdown generale
18 febbraio 2021

È di 13.762 (12.074 ieri) il numero di nuovi casi di Sars-cov-2 registrati in Italia nelle ultime 24 ore e di 347 (369 ieri) quello dei decessi. È quanto emerge dall’odierno bollettino diffuso dal ministero della Salute-Iss. Sono stati 288.458 i tamponi effettuati (ieri erano stati 294.411), con un tasso del 4,8% (ieri 4,1%). A oggi gli attualmente positivi al coronavirus sono 384.501 (-4.363), mentre i dimessi o guariti sono 2.286.024 (+17.771). Le vittime totali, invece, sono 94.887.

In leggera salita i ricoveri gravi: in terapia intensiva si registrano due pazienti in più (ieri -15) con 177 ingressi del giorno, per un totale di 2.045, mentre i ricoveri ordinari sono 311 in meno (ieri -189) per un totale di 17.963. Ancora la Lombardia la regione con più casi (+2.540), seguita da Campania (+1.573), Emilia Romagna (+1.565), Veneto (+1.042) e Lazio (+1.025). Ancora in calo il numero delle persone attualmente positive, 4.363 in meno (ieri -4.822) che sono ora 384.501 in tutto. Di questi, 364.493 pazienti sono in isolamento domiciliare, 4.054 meno di ieri.

Crescono casi a causa varianti. Serve lockdown generale

“Anche questa settimana – afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – nonostante i dati riflettano i contagi avvenuti in un`Italia tinta di rosso e arancione, i nuovi casi non accennano a diminuire. E guardando ai dati regionali si rilevano segnali di incremento, favoriti dalla circolazione delle nuove varianti”. Infatti, secondo il monitoraggio indipendente effettuato dalla Fondazione, in 12 Regioni aumentano i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti rispetto alla settimana precedente e l`incremento percentuale dei casi negli ultimi 7 giorni, in apparenza stabile a livello regionale, supera il 5% in 17 Province. Sul fronte ospedaliero, l`occupazione da parte di pazienti COVID supera in 3 Regioni la soglia del 40% in area medica e in 5 Regioni quella del 30% delle terapie intensive.

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La prima indagine condotta dall`Istituto Superiore di Sanità ha rilevato la presenza della variante inglese in 14 su 16 Regioni, con una prevalenza media del 17,8% (range 0-59%). “In attesa dei risultati della nuova indagine che sarà condotta anche sulle varianti brasiliana e sudafricana – dichiara Cartabellotta – invitiamo le Istituzioni a rendere pubblici i dati di prevalenza per le singole Regioni”. In un momento in cui la campagna vaccinale progredisce a rilento, la maggiore trasmissibilità delle varianti richiede infatti sia di attuare restrizioni tempestive ove necessario, sia di potenziare l`attività di sequenziamento, ancora molto lontana dagli standard fissati dalla Commissione Europea: almeno il 5%, idealmente il 10% dei tamponi molecolari positivi al SARS-CoV-2.

Nonostante gli effetti del sistema delle Regioni “a colori”, introdotto più di 3 mesi fa, tutte le curve si trovano in un plateau d`alta quota: quasi 390 mila positivi, oltre 18.200 persone in ospedale e più di 2.000 in terapia intensiva. Di conseguenza, spiega Cartabellotta “se il nuovo Esecutivo manterrà la strategia di mitigazione con il solo obiettivo di contenere il sovraccarico degli ospedali, bisogna accettare lo sfiancante stop&go degli ultimi mesi almeno per tutto il 2021. Se invece intende perseguire l`obiettivo europeo zero-COVID, sulla scia della strategia tedesca No-COVID, questo è il momento per abbattere la curva dei contagi con un lockdown rigoroso di 2-3 settimane al fine di riprendere il tracciamento, allentare la pressione sul sistema sanitario, accelerare le vaccinazioni e contenere l`emergenza varianti”.

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Ovviamente – sottolinea Gimbe – questa strategia presuppone che il sistema (sanitario e non) sia predisposto a far fruttare i risultati del lockdown: dal potenziamento dei sistemi di testing alla ripresa del contact tracing anche con strumenti elettronici; dal passaggio della quarantena fiduciaria a quella monitorata; dal potenziamento del trasporto locale alla messa in sicurezza di scuole, Università e luoghi pubblici su areazione e deumidificazione dei locali; da rigorose politiche per controllare frontiere e flussi turistici a strategie di coinvolgimento attivo dei cittadini e misure più rigorose per il rispetto delle regole.

Al 17 febbraio (aggiornamento ore 15:00), evidenzia il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE, sono state consegnate alle Regioni 4,07 milioni dosi di vaccino, il 31,8% dei 12,8 milioni attesi per il primo trimestre 2021. E’ quanto evidenzia il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE relativo alla settimana 10-16 febbraio 2021 In dettaglio: Pfizer/BioNTech: 3.288.870 dosi pari al 44,7% di quelle previste (7,3 milioni), escluse le 6,6 milioni di dosi aggiuntive la cui consegna è prevista entro giugno, ma senza dettagli sulla ripartizione trimestrale. Moderna: 244.600 dosi pari all`18,4% di quelle previste (1,3 milioni). AstraZeneca: 542.400 dosi pari al 13% di quelle previste (4,2 milioni).

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