Dai Rockets a Parallel worlds svolta di Fabrice Pascal Quagliotti

20 ottobre 2020

All’inzio degli anni ’80 i Rockets hanno cambiato il mondo della musica, con il loro look da alieni. Ora a 40 anni di distanza esce “Parallel worlds” il primo disco solista di Fabrice Pascal Quagliotti leader e tastierista della leggendaria band francese. “Questo disco nasce un po’ per caso, erano almeno 4-5 anni che avevo in testa di fare un progetto da solo, sei mesi prima del lockdown ho incontrato il mio amico e discografico e gli ho fatto ascoltare un po’ di cose e lui e mi ha detto, fai un disco solista e strumentale, questo materiale è molto buono. Ho cominciato a comporre, poi è arrivato il lockdown e mi sono immerso 15 ore al giorno a comporre”

L’album vede la collaborazione in due brani del compositore e musicista Frederick Rousseau. “Eravamo amici a scuola quando avevo 5 anni, siamo stati inseparabili, poi le nostre strade si sono divise. Anni dopo l’ho rincontrato a Parigi in un negozio di strumenti e io stavo con Rockets lui con Jean-Michel Jarre, ha poi lavorato con Vangelis, allora gli ho detto: sto scrivendo questo album, facciamo qualcosa insieme, perché non posso non farla”.

Nell’album ci sono alcune sonorità che richiamano i Rockets, ma c’è anche molto di più. “Noi eravamo rasati e argentati per dare un messaggio: per noi gli extraterresti sono così, con una musica, il rock elettronico, una immagine e uno show. Oggi come oggi dire che tutto è stato fatto è riduttivo e triste perché vuol dire che non si può più fare nulla”. Per Fabrice Pascal Quagliotti è impossibile pensare di vivere anche un solo giorno senza musica. “Una tristezza unica, credo che il ruolo della musica è dare felicità, calore e sogni, perché la musica è sogno”.

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