A Roma l’incontro dei leader della grandi religioni mondiali. Papa Francesco: la pandemia insegna che nessuno si salva da solo

20 ottobre 2020

Lo spirito di Assisi soffia su Roma che diventa la “capitale della pace” con l’incontro internazionale “Nessuno si salva da solo-Fraternità e Pace”, il 34esimo promosso dalla Comunità di Sant Egidio. Le grandi religioni mondiali si sono riunite prima ciascuno in un proprio luogo per il momento di preghiera, poi i leader religiosi hanno acceso il braciere della pace nella piazza del Campidoglio. Si prega per la pace, per superare i conflitti e le guerre, si prega perché il virus del Covid sia sconfitto. La manifestazione, si è conclusa, in piazza del Campidoglio, con l’accensione di un “candelabro della pace” da parte di Papa Francesco, del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e degli altri ospiti. L`incontro, riecheggia l`invito formulato dal Papa di fronte alla pandemia, ma si ispira anche al primo incontro interreligioso voluto da Giovanni Paolo II ad Assisi nel lontano 1986. I partecipanti hanno firmato, alla fine, una dichiarazione congiunta.

“Le guerre e la pace, le pandemie e la cura della salute, la fame e l`accesso al cibo, il riscaldamento globale e la sostenibilità dello sviluppo, gli spostamenti di popolazioni, l`eliminazione del rischio nucleare e la riduzione delle disuguaglianze non riguardano solo le singole nazioni”, si legge nel documento. “Lo capiamo meglio oggi, in un mondo pieno di connessioni, ma che spesso smarrisce il senso della fraternità. Siamo sorelle e fratelli, tutti! Preghiamo l`Altissimo che, dopo questo tempo di prova, non ci siano più ‘gli altri’, ma un grande ‘noi’ ricco di diversità. È tempo di sognare di nuovo con audacia che la pace è possibile, che la pace è necessaria, che un mondo senza guerre non è un`utopia. Per questo vogliamo dire ancora una volta: ‘Mai più la guerra!'”. Si prega per la Bielorussia, la Libia, la Siria e molti altri paesi colpiti dalla guerra, sulle note del Kirye eleison, nella basilica di Santa Maria in Aracoeli, alla presenza del Papa. E questi i paesi e le regioni per i cui i leader delle diverse confessioni cristiane hanno pregato: Afghanistan, America Centrale, “per la fine delle tensioni e per il dialogo in Bielorussia”, “per la riconciliazione in Burundi”, “per la fine del terrorismo e della persecuzione contro i cristiani in Burkina Faso”.

E ancora: “per gli accordi di pace in Colombia 8. Per la pace nella regione del Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo”, “per la fine delle tensioni nella penisola coreana”, “per la pace e la fine di ogni violenza in Iraq”, “per la fine delle tensioni tra India e Pakistan”, “per la stabilità e la convivenza pacifica nel Libano”, “per la pace in Libia”, “per la fine del conflitto in Mali”, “per il Messico e la fine della violenza causata dal narcotraffico”, “per la fine degli attacchi e delle violenze nel Nord del Mozambico”, “per la pace e la fine del terrorismo in Nigeria”, “per la pace nella Repubblica Centrafricana”, “per la pace e la fine di ogni violenza in Siria”, “per la fine del conflitto nel Caucaso 21. Per la pace in Somalia”, “per gli accordi di pace in Sud Sudan”, “per la pace e la riconciliazione in Ucraina”, “per la riconciliazione e la fine delle violenze in Venezuela”, “per la pace nello Yemen”, per la pace e la fine di ogni violenza in Terra Santa”, “per la liberazione di tutti coloro che sono stati rapiti, in Medio Oriente e in ogni parte del mondo”, e infine “per i governanti perché guidino il mondo su vie di pace e di dialogo” e “per tutti i paesi segnati dall`odio e dai conflitti”.

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Tra i partecipanti all’evento, oltre papa Francesco, con indosso una mascherina bianca (è la seconda volta), il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I, il rabbino Capo di Francia, Haim Korsia, il segretario generale del Comitato Superiore della Fraternità Umana (Islam), Mohamed Abdelsalam Abdellatif e il buddista Shoten Minegishi. Tra le autorità italiane il Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Il minuto di silenzio in memoria delle vittime della pandemia e di tutte le guerre e la lettura dell appello di pace 2020, che verrà consegnato da un gruppo di bambini agli ambasciatori e ai rappresentanti della politica nazionale, ha concluso la cerimonia.

PAPA FRANCESCO

“Siamo insieme questa sera, come persone di diverse tradizioni religiose, per comunicare un messaggio di pace. Questo manifesta chiaramente che le religioni non vogliono la guerra, anzi smentiscono quanti sacralizzano la violenza, chiedono a tutti di pregare per la riconciliazione e di agire perché la fraternità apra nuovi sentieri di speranza. Infatti, con l`aiuto di Dio, è possibile costruire un mondo di pace, e così salvarsi insieme” ha detto papa Francesco. Il Santo padreha anche pregato nella basilica di Santa Maria in Aracoeli.

“O Padre misericordioso, Tu che sempre ascolti il grido degli oppressi, consola chi è ferito dalla guerra, dal terrorismo, dalla follia omicida. Ascolta la nostra unanime invocazione; con la potenza del Tuo Spirito disarma i cuori e le mani dei violenti, e concedi ai popoli il dono preziosissimo della pace che Tu solo sai dare. Te lo chiediamo per Cristo Gesù, nostro Signore”. E’ di questa settimana la notizia di unprofessore di Parigi decapitato da uno studente radicalizzato al jihadismo.

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PATRIARCA BARTOLOMEO

“Per costruire la fraternità che porta alla pace e alla giustizia, al rispetto e alla comprensione, per sentirci familiari come in un focolare domestico, dobbiamo cominciare col curare la nostra casa comune, dentro la quale ci troviamo tutti, figli di questa umanità e di ogni cosa creata da Dio”. Così il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo nell’incontro interreligioso. Bartolomeo è da lungo tempo fautore di un impegno cristiano in difesa della casa comune, tanto che nella sua enciclica Laudato si’ Papa Francesco lo ha definito sua fonte di ispirazione. “È finito il tempo della moda ecologica, della sua idealizzazione o peggio della sua ideologizzazione”, ha detto il “primus inter pares” dell’ortodossia. “Inizia il tempo dell`agire”.

RABBINO DI FRANCIA

“Desidero condividere un pensiero per Samuel Paty, una preghiera per quel professore francese assassinato semplicemente per aver portato a termine la sua missione, una pregiera per quest’uomo che sapeva che la lotta per educazione è quella che offre umanesimo da condividere e morto per questo e questa morte ci costringe a portare avati sua lotta nella fratenrità senza cedere e senza paure”. Così il rabbino capo di Francia Rav Haïm Korsia, all’incontro per la pace con il Papa promosso in Campidoglio dalla comunità di Sant’Egidio. La recente enciclica Fratelli tutti di Papa Francesco, ha detto il principale rappresentante dell’ebraismo all’incontro, “ci invita a spingerci più lontano. Santità – ha proseguito il rabino rivolgendosi al Papa – so che lei ci potrà aiutare nel dialogo con l’islam in occidente, continuando a fare quel che anche noi cerchiamo di fare in Francia”.

GRANDE IMAM DI AL-AZHAR

Il “terrorista” che ha ucciso Samuel Paty, il professore decapitato vicino Parigi venerdì scorso, e “i suoi simili non rappresentano la religione di Maometto … proprio come il terrorista neozelandese che ha ucciso i musulmani nella moschea non rappresenta la religione di Gesù”. Così il Grande Imam Ahmad Al-Tayyeb, Sheykh di Al-Azhar, in un messaggio letto dal suo rappresentante Mohamed Abdel Salam Abdellatif all’incontro interreligioso. “Lasciatemi commentare qui l’orrendo omicidio a Parigi”, scrive il grande imam della autorevole università sunnita del Cairo. “Nella mia veste di sheykh di al-Azhar dichiaro davanti a Dio onnipotente che io dissocio me stesso e i precetti della religione islamica e gli insegnamenti del profeta Maometto – su di lui la pace e la benedizione di Dio – da questo peccaminoso atto criminale e da tutti coloro che perseguono questa ideologia perversa e falsa. Allo stesso tempo confermo che insultare le religioni e abusare dei simboli sacri sotto lo slogan della libertà di espressione, rappresenta una forma di ambiguità intellettuale e un esplicito appello all’immoralità. Questo terrorista e i suoi simili – afferma ancora Al-Tayyeb – non rappresentano la religione di Maometto – su di lui la pace e la benedizione di Dio – proprio come il terrorista neozelandese che ha ucciso i musulmani nella moschea non rappresenta la religione di Gesù, la pace sia su di lui”. Al rabbino capo di Francia, che auspicava il dialogo con l’islam in Francia e in occidente, il rappresentante musulmano ha detto: “Io ti dico come giovane musulmano rappresentante la mano dei musulmani è tesa per ogni bene verso di voi, benveuti in questo dialogo”.

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VESCOVO PROTESTANTE BEDFORD-STROHM

“Nell`esercitare la giustizia. Non c`è preghiera, non c`è digiuno, dice il profeta Isaia, senza esercitare la giustizia. Come dice Gesù: ‘Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli e sorelle più piccoli, l`avete fatto a me`”. Così il vescovo protestante Heinrich Bedford-Strohm, presidente del Consiglio della Chiesa Evangelica in Germania (EKD), aprendo la preghiera ecumenica con il Papa promoss dalla Comunità di Sant’Egidio all’Ara Coeli a Roma. “E se fosse davvero Cristo che sta aspettando aiuto, una vita dignitosa tra le tende sommerse dall`alluvione nei campi profughi delle isole greche? E se fosse davvero Cristo che rischia di affogare nel mare Mediterraneo perché l`Europa non salva, e addirittura impedisce alle barche dei civili di aiutare? E se fosse davvero Cristo che incontriamo nel bambino in Mozambico che non ha abbastanza cibo per vivere?”.

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