D’Alema a Renzi: altro che Telecom, parlaci di insider trading e Banca Etruria

D’Alema a Renzi: altro che Telecom, parlaci di insider trading e Banca Etruria
12 luglio 2016

di Giuseppe Novelli 
Botta e risposta violento tra Matteo Renzi e Massimo D’Alema. L’ex premier parla al Tg5 per replicare al presidente del Consiglio, che lo aveva accusato di avere “privatizzato” Telecom. Dice D’Alema: “Telecom era una società privata, non c’entrava nulla palazzo Chigi, la privatizzazione è avvenuta sotto il governo Prodi. Renzi parla di argomenti che non conosce”. “Noi decidemmo soltanto – quando dico noi dico il governo, dico Carlo Azeglio Ciampi che era il ministro dell’Economia – di non intervenire in una operazione di mercato. Renzi potrebbe parlarci delle fughe di notizie sulla Banca dell’Etruria e dell’insider trading. Questo è un argomento che forse lui conosce meglio”.  Altro colpo lo sferra dalle colonne della Gazzetta del Mezzogiorno. Se Matteo Renzi dovesse dimettersi non ci sarebbe “il diluvio”, perché ci sono molte persone in grado di fare il presidente del Consiglio al suo posto. Come dire, “si farebbe un altro governo. C’è in Italia un numero cospicuo di persone in grado di guidare l’esecutivo. Nessun diluvio senza Renzi”. L’ex premier boccia anche le aperture sulla legge elettorale: “Credo che il grado di credibilità del premier, quando assume impegni di questo tipo, sia stato già misurato. Con esiti sempre negativi”. D’Alema, invece, non prevede una crisi di governo a breve ad opera degli alleati del Pd: “Non prevedo nulla. Il grado di masochismo e passività di transfughi e reclutati vari è sotto gli occhi di tutti. Non so se in loro ci sarà un moto di resipiscenza”.

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