Il direttore dell’Espresso: telefonata di Crocetta risale al 2013

Il direttore dell’Espresso: telefonata di Crocetta risale al 2013
17 luglio 2015

Il direttore dell’Espresso Luigi Vicinanza conferma il contenuto della intercettazione pubblicata dal settimanale, nella quale il medico Matteo Tutino parla con il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta dell’allora assessore Lucia Borsellino e suggerisce che vada “fatta fuori come il padre”, il magistrato Paolo ucciso dalla mafia nella strage di via D’Amelio. “Non c`è solo l`inchiesta nell`ambito della quale il medico Matteo Tutino è stato arrestato. Ci sono altri filoni di indagine, altri documenti”, dice in una intervista alla Stampa, spiegando così la smentita ufficiale della Procura di Palermo. “Il dialogo esiste ma non fa parte degli atti pubblici, quelli a disposizione delle parti coinvolte. Pertanto ribadiamo quanto pubblicato nel giornale in edicola”, aggiunge il direttore del settimanale, secondo il quale “è una chiamata che risale al 2013. Posso confermare che l`audio è sporco, ci sono alcune interferenze. I due parlano con grande confidenza, a tratti in siciliano”. Siete in possesso dell`audio? “Il nostro cronista l`ha ascoltato. Poi ha potuto ricopiare la trascrizione”.

Quanto alla tempistica delle rivelazioni dell’Espresso, Vicinanza la spiega così: “Con l`arresto di Tutino, il 29 giugno scorso da parte dei carabinieri del Nas, c`è stata una ripresa d`attenzione nei confronti dell`inchiesta, e dunque si è intensificata l`attività di scavo da parte dei cronisti. Piuttosto, parlando di tempi, mi chiederei – rilancia sibillino il direttore dell’Espresso – il perché di un`altra cosa. Rifletterei sul fatto che – con grande anticipo sulla data – Lucia Borsellino ha fatto sapere che quest`anno non sarebbe stata presente alle celebrazioni per l`anniversario della morte del padre”.

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