Disastro Germanwings, c’è il rischio attentato. La procura: “Il copilota ha voluto lo schianto dell’Airbus” (VIDEO)

Disastro Germanwings, c’è il rischio attentato. La procura: “Il copilota ha voluto lo schianto dell’Airbus” (VIDEO)
26 marzo 2015

Si chiamava Andreas Lubitz (foto) e aveva 28 anni, il copilota che ha provocato lo schianto dell’Airbus della Germanwings. Il procuratore della Repubblica di Marsiglia Brice Robin, che coordina le indagini sull’aereo caduto della Germanwings, ha detto in conferenza stampa che è “probabile” che l’uomo abbia voluto distruggere l’aereo, rifiutandosi di aprire la porta al comandante di bordo. Dunque, colpo di scena nel caso dell’Airbus che si è schiantato con 150 persone a bordo martedì a sud della Francia che fa emergere un quadro sempre più orientato verso un attentato: Il copilota avrebbe volutamente permesso che l’aereo si schiantasse, un gesto estremo mentre i passeggeri urlavano negli ultimi istanti della loro vita che si è interrotta tragicamente. Veniamo ai fatti che, alla luce dell’analisi della scatola nera, per la procura cambiano totalmente anche il capo d’imputazione che diventa omicidio volontario e non più colposo. C’è un solo pilota alla guida dell’aereo, chiuso nella cabina di pilotaggio. L’altro, escluso, che tenta di sfondare la porta per rientrare. Brice Robin, procuratore che si occupa caso, ha detto che secondo le registrazioni della scatola nera “il copilota è rimasto solo al comando” dell’aereo. Il comandante ha provato a entrare in cabina, una volta uscito, “ha bussato più volte”, ma “non ha ricevuto risposta”. Poi, Brice aggiunge che “negli ultimi 10 minuti di volo, dopo l’uscita del comandante, nella cabina di pilotaggio si sente soltanto il respiro del copilota. Non si sente alcuna parola”. Il procuratore francese sottilinea di non aver parlato di suicidio perché non ci sono al momento elementi in grado di avvalorare tale asserzione. Invece ha detto chiaramente che il co-pilota “ha volontariamente permesso la perdita di quota dell’aereo”,  una perdita di quota “totalmente anomala, di 1.000 metri al minuto, inizialmente legittima, poi anomala”.

 DUE IPOTESI  Al vaglio degli investigatori due ipotesi: sia la volontà suicida del pilota che un atto terroristico sono compatibili con “il mantenimento costante della rotta”. Questo lo sostiene il pilota francese di A320 Patrick Magisson, che ha fatto parte di commissioni d’inchiesta su incidenti aerei ed è membro del sindacato piloti Snpl. “Quello che si sa è che lo schianto dell’aereo è il frutto di una volontà umana”, ha sottolineato il pilota in un’intervista a ‘Le Figaro’, “ciò che non si sa è: perche’?”. Magisson ha spiegato che certe compagnie aeree “hanno procedure per garantire che non resti mai un pilota da solo chiuso in cabina” in modo che si possano riprendere i comandi in caso di malore e impongono che un assistente di volo prenda il posto del pilota che si deve assentare. “In caso di depressurizzazione” la porta si apre automaticamente su certi apparecchi”, ha riferito Magisson. “Non si sa quale fosse la procedura adottata da Germanwings sugli A320”, ha aggiunto, “le compagnie mantengono segrete le procedure perché pubblicizzarle sarebbe troppo rischioso”. Il pilota ha ammesso che l’addestramento non si occupa del caso della volontà suicida di uno dei due piloti: “Anche se l’aereo è dotato di un telefono satellitare, nessuno può assumere il controllo dell’apparecchio dall’esterno”, ha osservato. L’unica soluzione sarebbe la prevenzione con un controllo della condizione psicologica dei piloti: “Abbiamo una visita medica all’anno, ma tra le due visite ti puo’ capitare qualunque cosa…”. Un team di quattro uomini dell’Interpol, la polizia criminale internazionale, è stato inviato nel sud della Francia per collaborare alle indagini sull’aereo caduto. Lo ha confermato il segretario generale Jurgen Stock ai media tedeschi.

Leggi anche:
Meloni: spero in un'Europa diversa. Draghi? Parlarne ora è filosofia

LA SCATOLA NERA Il procuratore Brice Robin dice che nelle registrazioni “si sentono della grida soltanto negli ultimissimi istanti, poco prima dell’impatto”.  Il pubblico ministero ha detto che “l’Airbus A320  è un velivolo grande e i passeggeri non sono vicino alla cabina di pilotaggio”. Secondo il procuratore, i membri dell’equipaggio e i passeggeri si sono resi conto di quello che accadeva soltanto all’ultimo momento. “La morte – ha ribadito il procuratore – è stata istantanea perché colpendo la montagna l’aereo è praticamente esploso”.

IL COPILOTA  “Viveva con i genitori a Montabaur e aveva una casa anche a Duesseldorf” Andreas Lubitz, il copilota 28enne del volo Germanwings che ha fatto schiantare volontariamente l’Airbus A320 contro una montagna. Lo ha detto alla Dpa la sindaca della cittadina di 12.500 abitanti della Renania-Palatinato, Gabriele Wieland. L’uomo lavorava con Germanwings dal settembre del 2013 e aveva accumulato 630 ore di volo. Prima di iniziare a lavorare per la low cost, aveva frequentato la scuola di formazione della Lufhtansa a Brema, dove avviene l’addestramento dei piloti della compagnia aerea tedesca

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti