Dl Rilancio, si apre caso scuole paritarie. Crepe nella maggioranza

Dl Rilancio, si apre caso scuole paritarie. Crepe nella maggioranza
Giuseppe Conte
19 maggio 2020

Nuova grana nella maggioranza. La questione delle scuole paritarie, per le quali il `pacchetto scuola’ inserito nel dl rilancio (che deve essere ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale) stanzia poco più di 100 milioni su un totale di 1,5 miliardi, fa discutere con il rischio di aprire ulteriori crepe. Il tema entrerà nel vivo alla Camera, nel corso dell’esame del decreto rilancio che inizierà il suo iter a Montecitorio. Intanto arriva l’intervento delle Conferenza Episcopale Italiana (Cei), che ha parlato di “sperequazioni di trattamento” per le scuole paritarie sottolineando “forte preoccupazione” per la loro sopravvivenza, si è inevitabilmente ribaltato sulla politica facendo profilare posizioni differenziate nella maggioranza.

In questa situazione di `geometria variabile’ nessun commento è giunto dalla Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Dal suo staff si fa presente che “è una questione parlamentare”. Nel dettaglio, il pacchetto scuola del dl rilancio dovrebbe stanziare 80 milioni per gli istituti paritari dei bambini da zero a sei anni e 40 milioni per la fascia 7-16 anni. Si tratta di risorse in aiuto delle scuole per il mancato pagamento delle rette da parte delle famiglie. Eventuali modifiche dovrebbero essere introdotte nel dl rilancio in prima lettura. E’ probabile che alcune novità interverranno, ma non è chiaro se sarà incrementata la cifra del pacchetto scuola, o se sarà necessario procedere ad una rimodulazione delle stesse risorse attualmente previste.

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Il capogruppo dem alla Camera, Graziano Delrio, ha riconosciuto l’importanza delle scuole paritarie nel sistema di istruzione italiano e ha manifestato l’impegno del Pd a andare in aiuto del settore. “In Parlamento ci adopereremo – ha detto – per soluzioni che possano sostenere questi istituti nel loro servizio alla comunità nazionale”. Anche Italia Viva si schiera dalla parte delle scuole paritarie e sollecita un intervento in Parlamento del ministro competente. “Dica qualcosa – sostengono – visto che le scuole paritarie sono parte integrante della scuola italiana”. Il Movimento 5 stelle si dimostra poco sensibile sul tema e non ha preso posizione dopo l’appello della Cei. Neanche LeU ha preso al momento posizione ma gran parte dei suoi esponenti sono da sempre contrari o comunque scettici sul finanziamento alle scuole private.

Ricordiamo che il cosiddetto decreto Rilancio è l’ex decreto Aprile, il che vuol dire che parliamo di un provvedimento su cui il governo lavora da oltre un mese e mezzo. E ora, a poche ore dalla firma del Quirinale, la stessa maggioranza manifesta l’interesse alle scuole paritarie. E dire che le varie associazioni delle Famiglie ne avevano parlato con maggioranza e governo sin da marzo. Inascoltate. L’opposizione si è invece schierata compattamente a favore del sostegno alle scuole paritarie. All’attacco anche Fratelli d’Italia. “Il governo è pienamente consapevole che sulle paritarie sta giocando sporco – tuona il deputato Fabio Rampelli -. Conte esca allo scoperto e non lasci totale autonomia a un ministro pasdaran che evidentemente percepisce le scuole paritarie e quelle private come un fastidio”.

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Rincara la dose Forza Italia. “Il silenzio del Ministro Azzolina sulle scuole paritarie è assordante – ha affermato la deputata azzurra Vincenza Labriola -. Se a settembre non dovessero riaprire molti di quelli istituti, come probabilmente purtroppo accadrà, come farà il Ministro ad evitare quelle classi pollaio di cui, almeno a parole, non vuol sentir parlare?”. All’attacco anche Cambiamo! “Per uscire velocemente da questa crisi non si deve lasciare indietro nessuno, tantomeno il fronte dell`istruzione che è la chiave per il futuro del Paese – hanno affermato i deputati Stefano Benigni, Manuela Gagliardi, Claudio Pedrazzini, Alessandro Sorte e Giorgio Silli -. Condividiamo pienamente la preoccupazione espressa dalla Conferenza Episcopale Italiana: le scuole paritarie non possono subire una discriminazione ingiustificabile”.

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