Dl Sostegni, stralcio cartelle e proroga licenziamenti i nodi da sciogliere

Dl Sostegni, stralcio cartelle e proroga licenziamenti i nodi da sciogliere
19 marzo 2021

Si parla di un incontro “molto positivo” quello sul dl Sostegni, tra i capigruppo della maggioranza e i ministri Franco e D’Incà, alla presenza dei sottosegretari del Mef e dei Rapporti con il Parlamento. La direzione indicata è quella di procedere verso tre letture del provvedimento in Parlamento. Lo stralcio delle vecchie cartelle esattoriali e la proroga dei licenziamenti, sono i due nodi ancora da sciogliere per chiudere il decreto Sostegni sui quali si punta a trovare una sintesi politica direttamente in Consiglio dei ministri previsto per oggi. Nel decreto Sostegni, saranno previsti quasi 4 miliardi di euro per far fronte all’emergenza coronavirus. Nel dettaglio, 2,8 miliardi serviranno per l’acquisto di vaccini e medicinali; 400 milioni per la logistica del piano vaccinale; 200 milioni per l’avvio della produzione in Italia e altri 350 per la campagna vaccinale, che vedrà in campo anche i farmacisti.

Ristori anche per circa tre milioni di imprese che hanno subito una perdita di fatturato di almeno il 30%, un’indennità una tantum per i lavoratori stagionali di 2.400 euro, oltre 3 miliardi per la proroga della cassa integrazione. Il provvedimento assorbirà tutto il plafond di 32 miliardi dell’extra deficit approvato a gennaio lasciando circa 500 milioni per le modifiche parlamentari: le Camere avranno infatti a disposizione due o forse tre letture piene per correggerlo. Tuttavia molti interventi sono destinati a rimanere fuori e saranno rinviati al secondo round di aiuti che sarà finanziato con il nuovo scostamento di bilancio ad aprile. Per Matteo Salvini è “imprescindibile” che nel decreto entri “la rottamazione di decine di milioni di cartelle esattoriali vecchie”, mentre Leu si oppone a quello che ritiene un “condono” mascherato.

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Non è un “condono” ma la “pulizia del magazzino fiscale”, garantisce la pentastellata Laura Castelli, viceministro al Mef, chiedendo di superare le “ideologie”. Alla fine sulla questione deciderà direttamente il Cdm, così come sul blocco dei licenziamenti. Approfondimenti sono in corso anche sul costo dell’estensione dei voucher anche ai lavoratori in smart working con figli alle scuole dell’infanzia e primarie, chiesto da Italia viva. Su questi e altri punti, ammette un ministro, “ancora non c’è l’accordo”. Draghi però vuole assolutamente chiudere la partita per andare in Consiglio dei ministri oggi e presentare poi il provvedimento nella sua prima conferenza stampa. Al momento, data la situazione di impasse, la seduta non è stata ancora convocata. L’ipotesi è di tenerla nel pomeriggio. Salvo slittamenti, che il premier vuole assolutamente evitare, consapevole com’è che un rinvio sarebbe un grave danno all’immagine dell’esecutivo.

Il nuovo schema illustrato da Franco ai partiti prevede cinque fasce, che vanno dal 60 al 20%, in base alla dimensione dell’impresa: un indennizzo del 60% per le imprese fino a 100mila euro, del 50% tra 100mila e 400mila euro, del 40% tra 400mila e 1 milione, 30% tra 1 e 5 milioni e 20% tra 5 e 10 milioni. Il contributo sarà concesso con bonifico o sotto forma di credito d’imposta e andrà da un minimo di 1.000 euro a un massimo di 150.000 euro, in media di tratterà di circa 3.700 euro. Il governo conta di far partire i pagamenti subito dopo Pasqua e completarli entro il 30 aprile. Ci sarà anche un fondo ad hoc di 600 milioni per la filiera della montagna colpita dalla chiusura degli impianti di sci, che beneficerà anche dei contributi a fondo perduto previsti per le partite Iva.

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Verrà inoltre rifinanziato per 1,5 miliardi il fondo istituito con la manovra per ridurre i contributi degli autonomi e sarà prevista un’indennità una tantum per tre mesi di 2.400 euro per gli stagionali, i lavoratori dello spettacolo e termali: si tratta di circa 400.000 soggetti per uno stanziamento complessivo di 900 milioni. Sul piatto anche circa 100 milioni per risarcire il settore del wedding, fiere e eventi. Previste indennità anche per circa 200.000 lavoratori sportivi. “Con Regioni-Anci-Upi incontro positivo. – ha detto il ministro degli Affari regionali, Mariastella Gelmini -. Anche sul decreto Sostegni dal governo un gesto di attenzione istituzionale nei confronti degli enti locali. Accolte alcune richieste dei territori. Ringrazio il ministro dell’Economia e delle finanze, Daniele Franco, per la disponibilità”.

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