Don Puglisi: postulatore, beatificato su atti procura Palermo

7 luglio 2016

“Il quartiere lo voleva comandare iddu. Ma tu fatti il parrino, pensa alle messe, lasciali stare… il territorio… il campo… la Chiesa… Lo vedete cosa voleva fare? Tutte cose voleva fare iddu nel territorio… tutto voleva fare iddu, cose che non ci credete”. L’arcivescovo di Catanzaro, Vincenzo Bertolone, cita queste parole di Totò Riina nel libro intervista “Don Pino. Martire di mafia”, che firma insieme al vaticanista di Zenit Salvatore Cernuzio per le edizioni Ares. Postulatore della causa, monsignor Bertolone mostra come siano state proprio le testimonianze dei mafiosi sui moventi dell’omicidio a provare che don Puglisi è stato un martire della fede e non solo dell’impegno civile. A cominciare dalle parole dette ai pm di Palermo dal killer, affiliato alla mafia e poi pentito, Giovanni Drago: “Era una spina nel fianco. Predicava, predicava, prendeva i ragazzini e li toglieva di strada. Faceva processioni, gridava di lottare… Questo era sufficiente, anzi era sufficientissimo per farne un obiettivo da togliere di mezzo”. In merito, il presule cita anche la risposta data da suor Giuseppa di Marco ricordando don Pino: “Padre Pino affermava sempre che la Fede, sola Fede, può plasmare le cose. Invitava i giovani a fidarsi, ad avere fede ma allo stesso tempo li esortava al discernimento per sfuggire i pericoli della nostra società. Egli diceva: “Non ci pensi che Dio ti ha creato perché ti ama? Nel Vangelo c’è Amore”.

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