Dossier segreto Usa: Putin vede la guerra come uno scontro esistenziale. E l’Europa è nel mirino
Il presidente russo “Vladimir Putin considera la guerra in Ucraina una lotta esistenziale contro l’Occidente che determinerà il posto della Russia nel mondo, la presa del potere di Putin e la sua eredità storica. Putin rimane fiducioso nella vittoria finale della Russia in Ucraina ed è pronto a ricorrere alla forza militare almeno fino al 2025”. Si tratta di un estratto della Valutazione delle minacce mondiali del 2025 per l’americana Defense Intelligence Agency (DIA) e presentata giovedì scorso alla sottocommissione per l’intelligence e le operazioni speciali della Camera dei rappresentanti.
Quarantasette pagine che squarciano il velo sulla vera posta in gioco in Ucraina e che rivelano senza mezzi termini ciò che Putin ha sempre negato: la guerra in Ucraina è solo il primo passo di un disegno ben più ampio per ridisegnare i confini europei e sfidare apertamente l’Occidente.
Documenti, analisi strategiche e intercettazioni confermano quello che molti sospettavano ma che il Cremlino ha sempre cercato di nascondere: siamo di fronte a una strategia imperialista che va ben oltre il controllo del Donbass. Le prove sono nero su bianco, e dipingono un quadro agghiacciante per il futuro del continente.
Una verità scomoda
Il dossier della DIA non lascia spazio a interpretazioni. Pagina dopo pagina, dimostra come Mosca stia conducendo una guerra totale su più fronti: militare, economico, energetico e informatico. Quello che emerge è il ritratto di una Russia disposta a tutto pur di riaffermare il suo dominio su quelli che considera i suoi “territori storici”.
Le rivelazioni più shockanti riguardano i piani per il 2025. Secondo i documenti, il Cremlino sta preparando un aumento senza precedenti delle spese militari, con un budget che sfiorerà i 150 miliardi di dollari. Una cifra mostruosa, che rappresenta quasi il 40% dell’intero bilancio federale russo. Soldi che serviranno non solo a rimpiazzare le perdite in Ucraina, ma soprattutto a preparare una nuova fase del conflitto.
L’Europa nel mirino
Quello che più colpisce nel rapporto è la chiarezza con cui viene descritta la minaccia per l’Europa. “Siamo nel mirino” è l’allarme lanciato dagli analisti della DIA, che hanno individuato almeno dodici operazioni di sabotaggio condotte da cellule filorusse sul territorio europeo solo nell’ultimo anno.
Dagli attacchi alle infrastrutture energetiche alle campagne di disinformazione su larga scala, fino ai tentativi di corruzione di politici e funzionari: il dossier elenca meticolosamente tutte le armi che Mosca sta usando per indebolire la coesione occidentale. Una strategia che punta chiaramente a fiaccare il sostegno all’Ucraina e a preparare il terreno per future azioni più aggressive.
Il countdown è iniziato
Le pagine finali del rapporto tracciano uno scenario preoccupante per i prossimi mesi. Secondo gli analisti, Putin sta accumulando risorse per quella che potrebbe essere l’offensiva decisiva nel 2025. Un piano che prevede non solo operazioni militari su larga scala, ma anche un’intensificazione della guerra ibrida contro i paesi NATO.
Il monito è chiaro: se l’Occidente non manterrà alta la guardia, rischia di trovarsi impreparato di fronte a un’escalation che potrebbe cambiare per sempre gli equilibri geopolitici del continente. Quarantasette pagine che suonano come un campanello d’allarme. E che la nostra redazione ha deciso di portare all’attenzione del pubblico, perché la verità, anche quando scomoda, merita di essere conosciuta.