Draghi a Kiev. Premier: “Italia vuole Ucraina nell’Ue”

Draghi a Kiev. Premier: “Italia vuole Ucraina nell’Ue”
16 giugno 2022

Il presidente del Consiglio Mario Draghi è arrivato al Palazzo Presidenziale di Kiev, insieme al cancelliere tedesco Olaf Scholz e al presidente francese Emmanuel Macron. I tre leader europei sono stati accolti dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante la loro visita congiunta in Ucraina. A Palazzo presidenziale da Zelensky c’era anche il presidente rumeno Klaus Iohannis.  Oggi “il messaggio più importante è che l’Italia vuole l’Ucraina nell’Ue e vuole che abbia lo status di candidato, e sosterrà questa posizione nel prossimo Consiglio europeo” ha detto Draghi. “Zelensky comprende che è una strada, non un punto, che dovrà vedere riforme profonde – ha aggiunto -. Siamo a un momento di svolta nella nostra storia: il popolo ucraino difende i valori di democrazia e libertà del progetto europeo, non possiamo indugiare e ritardare il processo, dobbiamo creare una comunità di pace e di diritti”.

“Oggi è una giornata storica, tre Paesi fondatori dell’Ue sono venuti in Ucraina per offrire sostegno incondizionato al presidente Zelensky e al popolo ucraino, un popolo che si è fatto esercito per respingere l’aggressione e vivere in libertà – ha proseguito Draghi -. L’Ue dimostra una straordinaria unità per sostenere l’Ucraina in ogni modo, come chiesto da Zelensky” e in particolare Draghi ha sottolineato “la grande solidarietà mostrata dagli italiani e dagli europei che hanno accolto nelle loro case coloro che scappavano dai bombardamenti. “La visita di oggi conferma inequivocabilmente il nostro sostegno, dell’Ue e dei nostri alleati”, ha detto Draghi. Poi la questione delle tonnellate di grano bloccati nei porti del Mar Nero. “Dobbiamo sbloccare milioni di tonnellate di grano bloccate, ci sono due settimane per sminare i porti, il raccolto arriverà alla fine di settembre: una serie di scadenza che diventano sempre più urgenti che ci avvicinano inesorabilmente al dramma”. In sostanza, secondo il premier, “occorre creare con la massima urgenza corridoi sicuri perché la crisi umanitaria non si trasformi in una catastrofe globale. L’unico modo è una risoluzione Onu, ma la Russia per ora l’ha rifiutata”.

Dal canto suo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha ribadito di essere “grati della vostra visita, la nostra forza è l’unità, unità da cui dipende tutto”. Zelensky ha ritenuto “una decisione molto importante per l’Ucraina” il sostegno di Italia, Francia, Germania e Romania alla candidatura di Kiev a entrare in Ue. “Che Dio ci aiuti a raccogliere l’unanimità”, ha detto il presidente ucraino. Nel corso del vertice, come ha detto lo stesso Zelensky, “abbiamo parlato delle necessità dell’Ucraina, di armi potenti, ci serve un grande aiuto. Ogni arma vuol dire vite umane salvate, ogni decisione rimandata dà la possibilità ai russi di uccidere ucraini”. La Francia, intanto, consegnerà “sei Caesar aggiuntivi” all’Ucraina come ha annunciato lo stesso Emmanuel Macron. Gli obici ad alta precisione Caesar sono mezzi d’artiglieria in grado di colpire fino a 42 chilometri di distanza. I leader francese, tedesco, italiano e rumeno sono tutti favorevoli a concedere all’Ucraina lo status ufficiale come candidato “immediato” all’adesione all’Unione europea. “Tutti e quattro sosteniamo lo status di candidato immediato per l’adesione – ha detto Macron -. Questo status sarà accompagnato da una tabella di marcia e comporterà anche la presa in considerazione della situazione nei Balcani e in particolare in Moldova”.

“Abbiamo sostenuto sempre l’Ucraina – ha proseguito il presidente francese – abbiamo adottato le sanzioni, già sei pacchetti, anche con l’embargo al petrolio. Dall’inizio abbiamo voluto aiutare l’Ucraina a difendere l’integrità territoriale ma non siamo entrati in guerra contro il popolo russo. Abbiamo continuato le trattative con Putin ma abbiamo sempre informato Zelensky del contesto delle trattative. Manteniamo sempre il canale di dialogo perché un giorno il conflitto deve fermarsi e devono esserci le trattative. Ma le condizioni per le trattative le deve decidere l’Ucraina: Francia e Germania non saranno mai mediatori alle spalle dell’Ucraina e non esigeranno mai condizioni dall’Ucraina”. Macron ha promesso di inviare presto “una squadra di specialisti per contribuire alla raccolta di prove e permettere alla giustizia di seguire il suo corso”, in merito ai presunti massacri di Bucha e Mariupol. La squadra avrà a disposizione un laboratorio d’analisi del Dna. “L’Ucraina fa parte della famiglia europea” ha ribadito il cancelliere tedesco Olaf Scholz, precisando che “la Germania è a favore” del riconoscimento dello status di Paese candidato all’Unione europea sia all’Ucraina sia alla Moldova.

 

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