Draghi taglia tassi e riavvia Qe. E Trump torna ad attaccare la Federal Reserve

Draghi taglia tassi e riavvia Qe. E Trump torna ad attaccare la Federal Reserve
Mario Draghi
13 settembre 2019

Mario Draghi va all-in e riarma il bazooka della Bce: giu’ il tasso sui depositi, riavvio del Qauntitative easing, nuove condizioni piu’ favorevoli per i prestiti a lungo termine alle banche e una ‘forward guidance’ ancora piu’ accomodante. Non manca niente nel pacchetto di stimoli approvato dal consiglio direttivo dell’Eurotower. Neanche l’auspicio che ora anche la politica di bilancio faccia la propria parte per risollevare le sorti dell’economia europea. Il taglio delle stime di crescita dell’Eurozona operato dai tecnici dell’Eurotower testimonia che i rischi verso il basso sono cresciuti e che il tempo di agire non puo’ piu’ essere rimandato. I mercati applaudono e lo spread tra Btp e Bund cala ai minimi da maggio 2018. Mentre Donald Trump non perde occasione per attaccare la Fed che annuncera’ le sue decisioni sui tassi mercoledi’ prossimo.

– GIU’ IL TASSO SUI DEPOSITI Il tasso sui depositi scende di 10 punti base a -0,50%. Restano invece invariati allo 0% il tasso di rifinanziamento e allo 0,25% quello marginale.

– RIPARTE IL QE, DAL PRIMO NOVEMBRE 20 MLD AL MESE Dal primo novembre la Bce tornera’ ad acquistare obbligazioni con un nuovo programma di quantitative easing da 20 miliardi di euro al mese. Il Qe andra’ avanti “per tutto il tempo necessario a rafforzare l’impatto accomodante della politica sui tassi e finira’ appena prima che i tassi di interesse della Bce ricomincino ad aumentare”.

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VIA LIMITI TEMPORALI DALLA FORWARD GUIDANCE Cambia anche la forward guidance: le linee guida sulla politica monetaria si fanno ancora piu’ accomodanti. Sparisce infatti il riferimento temporale a meta’ 2020. “Il consiglio direttivo”, si legge nel comunicato, “si aspetta ora che i tassi di interesse chiave della Bce rimangano all’attuale livello o piu’ bassi finche’ le prospettive di inflazione non convergeranno robustamente su un livello sufficientemente vicino al ma al di sotto del 2% e tale convergenza non sia consistentemente riflessa nelle dinamiche inflazionistiche sottostanti”.

– TIERING A DUE LIVELLI PER MITIGARE L’IMPATTO SULLE BANCHE Per aiutare le banche a sostenere l’impatto dei tassi negativi sara’ introdotto un sistema di tiering a due livelli per la remunerazione delle riserve. Una parte dell’eccesso di liquidita’ degli istituti di credito sara’ cosi’ esentata dal tasso negativo sui depositi.

– NUOVO LTRO, SCADENZE PIU’ LUNGHE E TASSI PIU’ BASSI La scadenza dei nuovi prestiti a lungo termine alle banche passa da 2 a 3 anni e vengono previsti tassi piu’ bassi al fine di “preservare condizioni di prestito bancario favorevoli, garantire la regolare trasmissione della politica monetaria e sostenere ulteriormente la posizione accomodante della politica monetaria”.

– TAGLIATE LE STIME DI CRESCITA E SULL’INFLAZIONE La “fase di debolezza dell’economia europea si sta protraendo piu’ a lungo del previsto”, ha avvertito Draghi. La Bce ha rivisto al ribasso le stime sul Pil dell’Eurozona per quest’anno dall’1,2% all’1,1% e per il 2020 dall’1,4% all’1,2%. Per il 2021 la previsione e’ di un Pil all’1,4% in linea con la stima di giugno. Per quanto riguarda l’inflazione, dovrebbe attestarsi quest’anno all’1,2% contro l’1,3% inizialmente stimato, all’1% contro l’1,4% nel 2020 e all’1,5% contro l’1,6% nel 2021.

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AMPIO CONSENSO SU MISURE, NESSUN VOTO IN CONSIGLIO All’interno del Consiglio c’e’ stato “largo consenso sul taglio dei tassi e sulla forward guidance” mentre “qualche discussione” c’e’ stata sul Qe, ha riferito Draghi. Il consenso sulle misure “e’ stato cosi’ ampio che non c’e’ stato bisogno di votare”, ha aggiunto.

– APPELLO ALLA POLITICA FISCALE, FACCIA LA SUA PARTE Nel direttivo della Bce “c’e’ stata unanimita’ sul fatto che la politica di bilancio diventi il principale strumento” per risollevare l’economia della zona dell’euro, ha detto ancora Draghi. Secondo il presidente dell’Eurotower, “considerati l’indebolimento dell’economia e la protratta prevalenza dei rischi verso il basso, i governi con spazio in bilancio dovrebbero agire in modo efficace e tempestivo”.

– LA RABBIA DI TRUMP, LA REPLICA DI DRAGHI Le decisioni della Bce hanno fatto infuriare Donald Trump che e’ tornato ad attaccare la Fed. “La Banca centrale europea, agendo rapidamente”, ha scritto il presidente Usa, “taglia i tassi di 10 punti base. Stanno cercando, e ci stanno riuscendo, di svalutare l’euro contro il dollaro molto forte, danneggiando le esportazioni statunitensi… E la Fed resta seduta, seduta, seduta. Vengono pagati per prendere in prestito denaro, mentre noi paghiamo gli interessi!”. Secca la replica di Draghi: “Abbiamo un mandato: perseguiamo la stabilita’ dei prezzi e non abbiamo per obiettivo i tassi di cambio. Punto”.

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– GIU’ LO SPREAD, EURO SOTTO 1,10 DOLLARI L’annuncio delle misure della Bce ha avuto immediato riflesso positivo sullo spread. I rendimenti dei Btp decennali hanno toccato un minimo storico allo 0,758%, mentre il differenziale con l’omologo Bund tedesco e’ calato sotto i 140 punti per la prima volta maggio 2018. Il cambio tra euro e dollaro e’ sceso sotto quota 1,10 dopo circa due anni, prima di chiudere in zona 1,1040.

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