Morta la 18enne vaccinata con Astrazeneca. Procura indaga per omicidio

Morta la 18enne vaccinata con Astrazeneca. Procura indaga per omicidio
Camilla Canepa
11 giugno 2021

È deceduta Camilla Canepa, la ragazza di 18 anni di Sestri Levante che era stata colta da trombosi al seno cavernoso, dopo essere stata vaccinata con Astrazeneca all’open day per gli over 18, il 25 maggio scorso. La ragazza da domenica scorsa era ricoverata al San Martino di Genova dove era stata sottoposta a intervento chirurgico per la rimozione del trombo e per provare ridurre la pressione intracranica. Il sindaco di Sestri Levante, Valentina Ghio, su Facebook ha scritto che “purtroppo, poche ore fa, Sestri Levante è stata colpita da un lutto che mai avremmo voluto vivere. L’Amministrazione Comunale e tutta la città si stringono intorno alla famiglia della ragazza scomparsa oggi. In questo momento di dolore esprimo tutto il mio affetto e la mia vicinanza ai familiari di Camilla. Abbiamo deciso di annullare tutti gli appuntamenti del Festival Andersen previsti per oggi. Riposa in pace Camilla”. I genitori hanno autorizzato l’espianto degli organi i genitori di Camilla.

Intanto, la Procura di Genova indaga per omicidio colposo dopo la morte della studentessa di 18 anni di Sestri Levante colpita da trombosi alcuni giorni dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca. L’inchiesta era già stata aperta dopo il ricovero della giovane in gravissime condizioni all’ospedale policlinico San Martino di Genova ma, dopo la notizia della morte della studentessa, è cambiato il reato su cui si indaga, sempre a carico di ignoti. Nelle prossime ore, intanto, sarà disposta l’autopsia sul corpo della ragazza. La giovane era stata vaccinata volontariamente il 25 maggio nella Asl di residenza dopo anamnesi vaccinale negativa.

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Secondo quanto ricostruito dall’agenzia sanitaria regionale Alisa, il 3 giugno si è recata in pronto soccorso con cefalea e fotofobia ed è stata sottoposta ad una tac cerebrale e ad un esame neurologico, che sarebbero risultati entrambi negativi. E’ stata quindi dimessa dall’ospedale con la raccomandazione di ripetere gli esami ematici dopo 15 giorni ma il 5 giugno si è presentata di nuovo in pronto soccorso con deficit motorio a un emilato. Sottoposta a una tac cerebrale con esito emorragico, è stata immediatamente trasferita nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale San Martino, dove ha subito un intervento di neuroradiologia interventistica per rimuovere meccanicamente il trombo e un secondo intervento volto a detendere la pressione intracranica derivante dall’emorragia.

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