E ora Tsipras affronta la rabbia dei greci per intesa con eurozona

E ora Tsipras affronta la rabbia dei greci per intesa con eurozona
13 luglio 2015

I greci accolgono con rabbia mista a un certo sollievo l’intesa punitiva per Atene raggiunta stamani a Bruxelles in cambio di un nuovo salvataggio europeo, che comporta un rischio molto concreto di far saltare maggioranza e governo. Un assonnato premier Alexis Tsipras torna oggi in Grecia per tentare di convincere il Parlamento ad accettare in tempi record una proposta molto più pesante di quella respinta a larga maggioranza dai greci nel referendum di domenica 5 luglio. Tsipras ha due giorni per far tacere il dissenso interno del suo partito, come quello del ministro dell’energia Panagiotis Lafazanis, della sinistra del partito di governo Syriza, che ha definito l’intesa “umiliante” e ha pronosticato elezioni anticipate nel giro di qualche mese. Probabilmente alcune teste salteranno nell’esecutivo ed è possibile un nuovo governo di unità nazionale. Dopo anni di recessione, con le banche chiuse da giorni e decine di imprese che falliscono ogni settimana, i greci si scagliano contro la cancelliera tedesca Angela Merkel e il suo ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble. I quotidiani stamani sono pieni di riferimenti alla Seconda guerra mondiale e se la prendono con i tentativi di Berlino di umiliare Atene per aver resistito a nuovi tagli. In particolare i greci sono furiosi per la proposta di Schaeuble, non prevista dall’intesa finale, di “sospendere” la Grecia dall’eurozona, vista come un’espulsione mascherata. “La Grecia ad Auschwitz, Schaeuble vuole l’Olocausto in Europa” scrive il quotidiano Demokratia.

L’occupazione tedesca della Grecia durante la Seconda guerra mondiale è uno dei temi ricorrenti della stampa greca nei mesi di negoziati sempre più difficili tra Atene e i creditori. “Affondate il paese, ordina Wolfgang Schaeuble” titola Efimerida Ton Syntakton. “I tedeschi stanno tornando, non con la forza delle armi, ma con quella dell’economia. Vogliono imporre le loro politiche ai governi d un’Europa apparentemente unita” commenta. Da Bruxelles Tsipras ha garantito che il nuovo accordo impedirà il ritorno della recessione e il collasso del sistema bancario greco. Ma i greci sanno che li aspettano altri mesi di sacrifici durissimi. Stasera ad Atene è prevista una nuova manifestazione contro l’intesa di stamani, mentre la sinistra di Syriza si prepara a vendere cara la pelle. “Dopo 17 ore di negoziati, i leader dell’eurozona hanno raggiunto un accordo umiliante per la Grecia e per la sua gente” afferma Piattaforma di sinistra in una nota su suo sito. “E’ un nuovo salvataggio più duro che ristabilisce la troika e mantiene il Paese nello stato di colonia del debito sotto custodia Ue, guidata dalla Germania. Il popolo greco non deve essere deluso, deve mantenere la sua fermezza, come ha fatto nel referendum e nella protesta nazionale per il ‘no’ fino alla fine. Un ‘no’ al salvataggio, al neo-liberismo e all’austerità istituzionalizzati nell’eurozona”.

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