Esplode ponte che collega Russia-Crimea: almeno 3 morti

Esplode ponte che collega Russia-Crimea: almeno 3 morti
9 ottobre 2022

Il ponte di Kerch che collega la Russia alla Crimea è stato colpito da una massiccia esplosione di un camion sulla corsia del traffico ferroviari, provocando un incendio e gravi danni alla struttura. Almeno tre persone sono morte nell’esplosione due delle quali a bordo di un’auto che si trovava a fianco del camion esploso. Il fuoco avrebbe poi raggiunto il fuoco ha raggiunto anche sette vagoni cisterna che trasportavano carburante su un treno merci diretto verso la penisola, facendoli esplodere a loro volta.

“E’ solo l’inizio” ha scritto su Twitter Mykhailo Podolyak, consigliere politico del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “La Crimea, il ponte, l’inizio”, si legge. “Tutto ciò che è illegale deve essere rimosso. Tutto ciò che è stato rubato deve essere restituito all’Ucraina”, ha aggiunto il funzionario ucraino, facendo riferimento alle infrastrutture realizzate dai russi nei territori ucraini annessi. L’esplosione è avvenuta intorno alle 6 del mattino di ieri mentre un treno stava attraversando il ponte. Dopo circa 10 ore di interruzione del traffico i vertici dei trasporti russi hanno riavviato il servizio ferroviario e consentito anche ad auto e tir di utilizzare alcune parti delle carreggiate non danneggiate.

“Secondo i dati preliminari, a seguito dell’incidente sono morte tre persone. Si trattava presumibilmente di passeggeri di un’auto, che si trovava nei pressi della pista esplosa. Finora sono stati recuperati dall’acqua i corpi di un uomo e di una donna, le loro identità devono essere appurate”, ha dichiarato Svetlana Petrenko, portavoce della Commissione investigativa russa, che sta indagando sull’esplosione al ponte Kerch che collega la Russia con la Crimea.

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Ma al di là dell’indagine e del danno reale al ponte e alla logistica dell’esercito russo, ciò che davvero fa male a Mosca è l’umiliazione. Dietro l’attentato dovrebbe esserci lo Sbu, il servizio di sicurezza dell’Ucraina. Pochi minuti dopo l’esplosione, sui social vengono diffusi decine di meme che sbeffeggiano Putin.  Nel frattempo, il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto in cui ha ordinato di innalzare i livelli di sicurezza sia per il ponte, ma anche per tutte le infrastrutture strategiche che forniscono elettricità, gas naturale, il transito di merci, ma anche di armi e per l’invio delle truppe russe nelle aree di Zaporizhzhia e di Cherson. Il monitoraggio è stato affidato agli 007 dell’Fsb, erede del Kgb. Putin ha altresì dato ordine di istituire un’apposita commissione d’inchiesta sul caso.

“Un bel regalo a Putin da parte del nostro esercito”: così un passante a Kiev commenta la notizia del ponte di Kerch in fiamme. A poche ore dal colpo all’infrastruttura fortemente voluta da Putin per collegare rapidamente la Russia alla penisola di Crimea, in una strada del centro della capitale ucraina è spuntato un quadro che raffigura l’evento che apre le pagine dei giornali di tutto il mondo. Gli ucraini sono rimasti sorpresi ma hanno accolto positivamente la notizia. Per molti è un nuovo passo verso la vittoria contro Mosca. E davanti al quadro si forma la fila per un selfie.

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Era stato lo stesso Putin in prima linea il 16 maggio 2018 all’inaugurazione di apertura del ponte sullo stretto di Kerch che collega la Russia alla Crimea dopo il referendum con cui la penisola ha deciso di separarsi dall’Ucraina. Un’opera titanica e discussa: con i suoi 19 chilometri è il ponte più lungo d’Europa, strappando il primato al ponte Vasco da Gama di Lisbona.

Dopo l’attacco in Crimea, ora la domanda che riecheggia è: come reagirà Putin? Si rischia l’uso di armi nucleari? Venerdì il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, ha risposto a distanza a Biden che ha messo in guardia dal rischio che lo Zar possa davvero usare armi atomiche: “La Russia si è impegnata a rispettare la dichiarazione delle cinque potenze nucleari secondo cui la guerra nucleare è inaccettabile. La nostra politica di deterrenza nucleare è esclusivamente difensiva”. 

L’Estonia ha accolto con favore l’operazione che ha portato all’esplosione di questa mattina sul ponte Kerch, che collega la Russia con la Crimea, presumendo che dietro di essa possano esserci le forze speciali ucraine. Lo ha precisato  il ministro degli Esteri estone Urmas Reinsalu. “L’Estonia certamente accoglie con favore e si congratula con le unità operative speciali ucraine che probabilmente sono dietro questa operazione”, ha detto Reinsalu, aggiungendo che l’Ucraina ha ripetutamente affermato la sua intenzione di distruggere il ponte. L’organizzazione dell’esplosione è stata “un atto coraggioso”, ha aggiunto il ministro.

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