Esplodono mine a Mosul, cinquanta iracheni colpiti. Radio Isis tace e jihadisti in fuga

Esplodono mine a Mosul, cinquanta iracheni colpiti. Radio Isis tace e jihadisti in fuga
25 febbraio 2017

Una cinquantina di civili iracheni sono rimasti uccisi o feriti dall’esplosione di mine mentre tentavano di fuggire dal villaggio di Sahaji, 15 chilometri a ovest di Mosul. Lo ha riferito la polizia federale irachena su Twitter. I civili stavano tentando di lasciare l’area teatro di intensi combattimenti tra i miliziani dell’Isis, che controllano le vicine alture in direzione di Mosul, e le truppe federali irachene che avanzano verso la seconda citta’ del Paese. I miliziani jihadisti hanno disseminato di mine e trappole esplosive, edifici, strade e terreni nell’area di Mosul per rallentare l’avanzata dell’esercito e impedire la fuga dei civili. L’Onu stima che ci vorranno poco meno di 50 milioni di euro soltanto per lo sminamento di queste regione, una cifra pari a quanto costera’ la bonifica di tutto il resto del Paese. Una giornalista dell’emittente televisiva curda ‘Rudaw’ e’ rimasta uccisa mentre stava seguendo i combattimenti. Eè stata la sua stessa testata a darne notizia, identificando la vittima come Shifa Gardi. Le forze governative stanno nel frattempo proseguendo l’offensiva per penetrare nei quartieri occidentali della citta’, ultima grande roccaforte jihadista in Iraq.

Tuttavia, la battaglia per liberare dallo Stato Islamico la città di Mosul sembra ad una svolta: secondo quanto viene riferito dai social media iracheni, la radio del Califfato “al Bayan” che ha la sua sede in città avrebbe interrotto le trasmissioni mentre ci sarebbe anche una “fuga generalizzata” dei jihadisti dai quartieri meridionali del capoluogo di fronte all`avanzata dei governativi. Non solo ma l`esercito ha annunciato la riconquista della principale centrale elettrica della città e l`uccisione di un importante comandante del califfato durante la battaglia per liberazione del consolato turco la cui sede si trova nel quartiere al Tayaran che dista non più di un chilometro dalla grande moschea al Nouri, dove il Califfo Abu Bakr al Baghdad nell`estate del 2014 annuncio la nascita dello Stato Islamico. “Sono state interrotte le trasmissioni di al Bayan, radio dell’Isis che trasmetteva sulla frequenza FM 92.4 dopo che la sua sede a Mosul è stata centrata da un missile” che sarebbe stato lanciato ieri da milizie sciite, come riferisce sul proprio account Twitter, “Al Hashd Media”, organo stampa delle milziie sciite che partecipano alle operazioni per la liberazione di Mosul.

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“Crollo dell’Isis a Mosul e fuga di un gran numero di jihadisti: uccisi circa 800 terroristi e catturati altri 1.000″, scrive invece il sito ReYhan News, che pubblica una foto con decine di combattenti dell’Isis legati e fatti sdraiare a terra. “Unità della nona divisione corazzata dell’esercito hanno liberato la centrale elettrica al yarmuk, che fornisce di energia l’intera città di Mosul”, riferisce invece il sito iracheno wr-news secondo il quale “l’esercito ha issato la bandiera nazionale sulla grande struttura”. E questo mentre sul versante destro del fiume Tigri che divide Mosul in due parti, “dopo l’arrivo del personale del genio militare, le forze di pronto intervento stanno ultimando i preparativi per lanciare attacco attraversando il fiume Tigri”. Come recita il post pubblicato sull’account Twitter Tawklna, di milizie sciite secondo il quale gli uomini del Califfato “controllano ormai non più del 20% della città”. Inoltre, le forze della polizia federale “sono riuscite ad entrare nei quartieri al Jawsaq ed al Tayaran e proseguono nella loro avanzata mentre le forze dell’antiterrorismo stanno bonificando il quartiere di al Ma’mun ed avanzano verso la zona di al Hajar”, lo ha detto in un comunicato il comandante delle operazioni dell’esercito il generale Abdulamir Rashid Yarallah come riporta l’ufficio.

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